Negli ultimi mesi del 1967, quattro capelloni di belle speranze si ritrovarono a Luton, cittadina
del Bedfordshire, nel sud dell'Inghilterra. I talenti genuini e ben poco accademici di Ian Anderson, Mick Abrahams,
Glenn Cornick e Clive Bunker timidamente si unirono per dar vita alla formazione originale dei Jethro Tull.
Il gruppo riuscì a guadagnarsi un posto fisso al famoso Marquee club di Londra, ma solo dopo alcune false
partenze con altri nomi ("Navy Blue", "Ian Henderson's Bag 'o Blues", Jethro Toe" e il
suicida "Candy Coloured Rain").
Già nel marzo del 1968 i Tull si erano costruiti un seguito come volto nuovo nella scena musicale underground
di blues revival. E un giovedì sera finì per esserci la coda fuori dal locale. Dopo le apparizioni
a Hyde Park e al Sunbury Jazz and Blues Festival nell'estate del '68, la band ampliò i consensi pubblicando
l'album "This Was" che, pur pagando un tributo alla tradizione blues dalla quale proveniva la band, conteneva
già accenni di influenze più vaste che sarebbero diventate evidenti dopo l'uscita di Mick Abrahams.
Infatti, per diversità musicali e di carattere, il chitarrista fondatore Abrahams se ne andò e i
Tull si imbarcarono, che l'allora incerto rimpiazzo di Martin Barre, nella registrazione della pietra miliare "Stand
Up" all'inizio del 1969. Fortunatamente il nuovo disco si dimostrò un successo colossale e aprì
nuove opportunità in Europa e negli Stati Uniti. Le influenze classiche, jazz, folk ed etniche su Ian Anderson
resero quel disco eclettico un punto fermo per la storia iniziale del gruppo, che raggiunse il primo posto nelle
classifiche inglesi.
I Tull, inizialmente oscurati dai Led Zeppelin e altri big, iniziarono un'ascesa esplosiva ai piani alti dello
star system americano, che culminò nei tre anni successivi con le copertine su Time e Rolling Stone, cinque
serate al Forum di Los Angeles e tre al Madison Square Garden di New York.
Alcuni singoli di successo incrementarono la popolarità nei primi tempi; tra questi, "Living in the
Past", scritta durante il primo tour in USA nel 1969 servì a tenere alto il nome anche a casa, in Inghilterra.
Comunque erano gli album nel loro complesso a dare forza alla crescita dei Jethro Tull dal momento che non si limtavano
ad un pezzo forte, ma contenevano parecchi classici che venivano suonati regolarmente nelle radio tenendo alta
l'attenzione sulla band tra i concerti e le nuove incisioni.
"Aqualung" e i cosiddetti concept album "Thick as a Brick" e "A Passion Play" confermarono
l'etichetta progressive rock che comprendeva altre accezioni quali "Art-rock", "Blues-rock",
"Folk-rock" e "Hard-rock" a seconda delle reazioni personali dei critici al pensiero musicale
spesso complesso del flautista e cantante Ian Anderson.
Primo gruppo rock dai tempi dei Beatles a suonare allo Shea Stadium di New York, i Tull conquistarono il trono
delle performance dal vivo nel Nord America. Howard Stern imparò diligentemente le parole di Aqualung. Elton
John si riconquistò il primato di aver suonato di fronte al maggior numero di persone nelle città
americane e Bill Clinton saggiamente scelse il saxofono al posto del flauto.
Con due album al numero uno negli Stati Uniti e successi nelle classifiche di tutto il mondo, il gruppo si stacco
progressivamente dal lato più commerciale delle incisioni e dei tour. Nel corso degli anni '70, '80 e '90
fino al nuovo millennio, i loro album e concerti hanno dimostrato ad ogni latitudine la perdurante credibilità
artistica di un complesso sempre capace di rinnovarsi.
La popolarità del gruppo ha raggiunto paesi dove la musica rock non era stata ancora promossa e la leggenda
dei Jethro Tull ha preso piede da Buenos Aires fino a Budapest; e alla fine i fans sono stati ricambiati con concerti
in luoghi dove altri gruppi avevano paura a suonare, o semplicemente non erano interessati a farlo.
Il batterista Doane Perry e, successivamente, il tastierista Andy Giddings e il bassista Jonathan Noyce hanno portato
i loro importanti personali contributi musicali alla band unendosi all'imprescindibile chitarrista Martin Barre
che, come lo stesso Anderson, ha garantito la continuità e l'eredità artistica dei primi anni.
Con vendite di oltre 60 milioni di album e più di 2500 concerti in 40 paesi, la band continua a registrare
e suonare dal vivo, suonando in media circa 100 concerti per 300mila persone ogni anno. All'inizio del 2002 i Jethro
Tull hanno pubblicato il loro primo Dvd con materiale dal vivo, seguito dal relativo cd live, anch'esso intitolato
"Living with the Past".
Senza dubbio centinaia di migliaia di fans di tutte le età si emozioneranno ancora al trillo del flauto
e si contorceranno alle pennate della chitarra di Martin. I critici rimugineranno e alla radio diranno: "Chi?
Credevo avessero smesso anni fa per darsi alla piscicoltura". Ma che ne sanno? Beh, andateglielo a dire...
Rodney Quill, March 2002 - Translation, Aldo Tagliaferro
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