L'ANGOLO DI ENZO - Jethro e dintorni          L'ANGOLO DI ENZO - Jethro e dintorni          L'ANGOLO DI ENZO - Jethro e dintorni         L'ANGOLO DI ENZO - Jethro e dintorni

L'ANGOLO DI ENZO
"Jethro & dintorni"
------- a cura di Enzo Dal Sie -------

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"PARLIAMO DI..."- NonSoloJethro - Il Forum di discussione anche...animata!!
Volete parlare non solo di Jethro Tull? "Inviate pareri-appunti-dichiarazioni d'amore che riguardano le band contemporanee dei nostri Tull, ovviamente l'ambito di base dovrà essere il progressive; saranno comunque ben accette divagazioni sul mondo jazz-fusion, ecc. Il sottoscritto e il nostro mi-ti-co Lincoln sono convinti che Itullians siano Fans speciali com'è speciale la Band e siano attenti ascoltatori non solo dei Tull, ma anche di tanti gruppi che, nello stesso periodo che ha visto Anderson & Soci imperversare in tutto il mondo, hanno raccolto migliaia di consensi e di seguito. Naturalmente, chi scrive, non si sente un Dio ed è altresì convinto che ci saranno tantissimi amici che di musica ne capiscono molto di più, quello che chiediamo è una sorta di collaborazione tesa a colmare lacune musicali che inevitabilmente tutti noi abbiamo, avendo ascoltato certi gruppi invece di altri e far sapere a tutti che c'è stato un periodo storico che va dalla fine degli anni '60 alla fine degli '80, che può essere paragonato, sempre secondo chi scrive, al periodo d'oro dei grandi pittori Rinascimentali. Secondo Voi il paragone è esagerato? Scrivetemi, portiamo un pò di cultura musicale in giro, i JETHRO TULL comunque ne sono la Quintessenza!
Ciao!!! Enzo
linluis@aliceposta.it

FORUM
"PARLIAMO DI...JETHRO E DINTORNI"

Le Email sono pubblicate in ordine cronologico partendo da quella più recente.
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KING CRIMSON - Enzo, 1 Maggio 2005

Una delle formazioni più rappresentative del rock progressive britannico legate indissolubilmaente come una sorta di cordone ombellicale al suo "genio" fondatore, Robert Fripp (1946 Wimbourne, Gran Bretagna). Sin da giovanissimo Fripp si dedica con passione all'uso delle sei corde e dopo aver militato in alcune band di minor importanza, nel 1967 assieme ai fratelli Pete e Mike Giles fonda i Giles, Giles & Fripp, primo autentico "mattone" di quelli che saranno da lì a due anni i King Crimson con l'aggiunta di Greg Lake (Emerson Lake and Palmer) al basso, il polistrumentista (tastiere sax e flauto), Ian Mc Donald mentre Pete Sinfield ricopre le funzioni di paroliere.
Il contatto con il grande pubblico avviene a Londra, precisamente all'Hyde Park il 5 luglio 1969 davanti a 600.000 persone, concerto nato per commemorare la scomparsa di Brian Jones, in questo scenario, prima che uscisse il primo lavoro, In the Court of the Crimson King, la band presenta il futuro disco accattivandosi tra moltissimi fans anche personaggi quali Donovan, Jimi Endrix e altri artisti di spicco. L'ascesa del disco, uscito nel 1969, che arriva subito ai vertici delle classifiche grazie a pezzi quali: 21st Century Schizoid Man e l'eterea I talk to the wind, questo nuovo modo di fare musica colpisce veramente nell'intimo i numerosissimi fans, suite lunghissime e srtumentali, melodie pop, virtuosismi e graffianti atmosfere surreali, testi sognanti e psichedelici.Cercherò di riportare il meno possibile i tanti cambiamenti avvenuti nella band nel corso degli anni, per il sottoscritto King Crimson ha sempre voluto dire laboratorio aperto.Nel 1970 esce il secondo lavoro: In The Wake of Poseidon, è ancora più ambizioso del primo, la prova è contenuta nel singolo Cat Food, avanguardistica alchimia di complessi intrecci ritmici, prima che il disco esca nei negozi Lake abbandona il gruppo per passare agli ELP, sostituito dal bassista Haskell, pertanto ricapitolando il gruppo ora vede: Fripp, Sinfield,Mc Cullough, Haskell e Collins. Questa stessa formazione verso la fine del 1970 da alla luce un nuovo e insignificante lavoro: Lizard.
Nel 1971 la formazione è cambiata così: Ian Wallace subentra a Mc Cullough e Raymond "Boz" Burrel,(nato udite udite a Lincoln, Gran Bretagna) ad Haskell, questo assetto dura il tempo di una lunga tournèe inglese e americana e all'uscita di un nuovo interessante lavoro, Island, disco composto da lunghe parti strumentali e azzeccate improvvisazioni,(The Saylor's Tales), oltre canzoni che aprono orizzonti insoliti e più inclini ad una trasversale visione pop, (Ladies of the road).
Nel 1972, Fripp nella sua totale genialità cambia rotta, via il resto della formazione e ingaggio per un grandissimo batterista, Bill Bruford, appena uscito dagli Yes, John Wetton ex Family al basso, al violino e tastiere David Cross e alle percussioni Jamie Muir, questa strana formazione propone avventure musicali totalmente diverse da quelle precedenti, il risultato è un ottimo disco, Lark's Tongues in Aspic (1973), dove si inizia in alcuni pezzi a parlare du musica etnica?!?!
Dopo alcuni anni in cui Fripp decide di orientarsi su altre opportunità, vedi consorzio con Brian Eno, produce il secondo album di Peter Gabriel, incide il fantastico assolo nella canzone Heroes di David Bowie e nel 1981 con il progetto denominato Discipline riesuma il marchio King Crimson con questa fantastica band: Adrian Belew,(Frank Zappa-Talking Heads-David Bowie) alla chitarra e voce, Tony Levin al basso, Bill Bruford alla batteria incidono l'album Discipline, l'anno successivo esce Beat che lancia in classifica l'ottima Heartbeat presentando anche aperti riferimenti letterali alla Beat Generation in Neal, Jack & Me.
Passano ancora alcuni anni in cui Fripp si prende, diciamo, una pausa di riflessione, ma nel 1994 torna alla grande con la stessa band appena scritta e l'aggiunta di Trey Gunn al basso e chitarra e Pat Mastellotto,(ex David Sylvian e Mr.Mister) alla seconda batteria, nel novembre dello stesso anno esce il mini cd Vrooom che documenta le prime prove del rinato mito e sancisce il ritorno nel mondo musicale della band. Thrak, (1995), rilancia in modo clamoroso la band, capace di produrre sonorità inedite e di trovare caparbie soluzioni creative alla geometrica formazione a sei.
Per non smentire la propria natura "eccentrica", Fripp pubblica nello stesso 1995 l'ottimo B'Boom-Official Bootleg Live in Argentina, registrato in alcuni concerti al Broadway di Buenos Aires e nel 1996 la nuova uscita Thrakattak chiude il trittico che ripropone la band a livelli mondiali.
FINALE:
Nel 2000 esce un nuovo lavoro, The Construktion of light, altro ottimo lavoro che evidenzia una volta di più la genialità di questo personaggio sicuramente tra i capostipite di quello che un tempo era definito il movimento progressive, ma visto che è ancora molto attuale e che il mito King Crimson risplende ancora di luce propria, in questo particolare periodo musicale, dove tra riunioni di vecchi gruppi e pochezza attuale di idee, non è che ci siano novità così importanti, ( a parte i nostri magnifici Tull che per quanto mi riguarda sono sempre una novità), come vogliamo collocare i King Crimson e il loro Costruktore di luce, Robert Fripp?
Personalmente credo sia molto limitativo inquadrare i Crimson "solo" con la definizione di musica progressive, loro sono stati i nuovi ideatori e hanno sempre continuato ad innovare le proprie idee, certo, per ascoltare le loro proposte bisogna far lavorare il cervello, ma per noi Tulliani è normale quotidianità.
Se volete fatemi sapere il Vostro pensiero e con l'occasione vi abbraccio tutti.
Ciao da
Enzo

YES - Enzo, 1 Ottobre 2005

Cari Amici Tulliani, Vi spero tutti bene e sempre musicalmente attratti, anche se in questo mondo del mordi e fuggi, del "cacchi loro", dei valori che se ne vanno, il nostro mondo, (mi riferisco ai Tullians). è sempre un magico toccasana. Mi scordavo del poco tempo in cui ci costringe l'odierna vita che anche noi abbiamo voluto ed il cerchio è bell'e chiuso! Per fortuna ripeto, almeno il mondo musicale ci regala momenti belli e distensivi pertanto ritengo il momento favorevole per inaugurare la mia personale rubrica nel dopo ferie che spero siano andate bene a Voi tutti.
Questa volta parlerò di un gruppo a me molto caro, una band che non ha mai detto NO!, sarà che si chiamano Yes, (battutaccia scontata, ma non me ne venivano altre), una band straordinaria perchè composta da musicisti straordinari, alcuni nomi?
Jon Anderson-Steve Howe-Rick Wackeman-Chirs Squire-Bill Brufford, questa è per me la Yes Band per eccellenza senza scordare Tony Kaye-Alan Withe -Patrick Moratz -Trevor Rabin e Peter Banks.
La storia di questo gruppo, che ancora calca le scene per la soddisfazione delle migliaia di fans, non ha nulla da invidiare alle purtroppo famose soap opera imperanti nelle nostre tv, abbassando la qualità e il cervello di chi le guarda, (sono pronto a critiche).
Non credo di esagerare se dico che la formazione sarà cambiata almeno una trentina di volte arrivando al punto di adire a vie legali per la paternità del nome; Squire - Withe - Rabin e Kaye possono chiamarsi Yes, gli altri sono costretti a chiamarsi con il loro vero cognome formando quindi la band Anderson-Bruford -Wackeman - Howe che di fatto viene riconosciuta dalla moltitudine di Yesfans.
In seguito, per fortuna, la vecchia amicizia torna a galla, (anche per convenienza, credo), e tutti, ma proprio tutti, daranno vita ad un progetto mondiale, (si chiamerà Yes Union), che darà buoni frutti sia a livello di spettacolo dal vivo che da studio; per la verità gli Yes sono sempre stati grandi in tutte e due le versioni, il grande virtuosimo che ogni singolo strumentista ha, i mitici cori eseguiti da tutta la band, hanno prodotto opere in vero di non facile ascolto, il risultato ha partorito un rock granitico con largo uso di armonie vocali appunto.
Se dovessi stilare una classifica del tutto personale dico che "Fragile" ha il primato al pari di "Close to the Edge", andatevi ad ascoltare la prima canzone di Fragile e cioè Raoundabout e la suite Close to the Edge, (18' e 50") ed entrerete nel loro magico mondo al quale anche le copertine dei dischi hanno avuto la loro bella parte,( per la cronaca le copertine in gran parte sono state disegnate dal pittore inglese Roger Dean); subito un gradino sotto metterei Tales from topographic ocean e Relayer, questi due dischi al tempo sono stati alquanto denigrati dalla critica (specializzata?), ma questo non deve crearci problemi se è vero come è vero che anche A Passion Play dei nostri mitici Tull ha fatto gridare allo scandalo, ma ancora adesso, parlando con tanti amici tulliani e non, sento dire che è molto apprezzato, per fortuna sono i fans a decretare il successo di un disco e non critici prezzolati.
Da menzionare tra i primi lavori: Time and a word e The Yes album mentre dischi come Going for the one e più in là 90125 hanno dato in epoche diverse nuova linfa al gruppo.Se dovessi scegliere una canzone non ho alcun dubbio a dire America, canzone di Paul Simon, contenuta nell'album Yesterdays, un disco già raccolta dei primi anni '70, in questa canzone è presente tutta tutta l'essenza degli Yes, un concentrato di rock e virtuosimi straordinario.
Negli ultimi anni lavori quali The Ladder e Magnification stanno consolidando, qual'ora ce ne fosse ancora bisogno, questo immenso gruppo nell'Olimpo musicale di sempre.
In ultima, ma non ultimo va citato il triplo Yessongs (1973), per l'epoca sfornare un triplo live non era cosa semplice, ma il successo è stato grande, primo posto in England e considerando tutto il ben di Dio che c'era all'epoca, non è stata poca cosa, dimostrazione ulteriore che il pubblico, dal quale sono orgoglioso di discendere e di esserne stato parte assieme a tutti voi, se ne intendeva eccome!
Un caro saluto a tutti Voi e se qualcosa che avete letto non è di Vostro gradimento, sono qui a Vostra disposizione!!!
Ciaoooooooooo!
Enzo

R.Pink Floyd: Alessandro, 12 Maggio 2005 - Wow grande Enzo... Stai parlando di uno dei gruppi che mi piacciono di piu, forse il secondo che mi piace più di tutti ( il primo credo lo conosciate vero?)...
Che dire!? Gli adoro!! Sono unici... Mi piacciono tutti i loro dischi, da Piper At The Gates Of Down creato da quel genio che era il Crazy Diamond Syd Barrett... Un disco tra i piu importanti della Psichedelia... Un disco imprevedibile, pazzo, unico!! Altro disco che amo molto e che anche Enzo ha nominato è Atom Heart Mother... Capolavoro in cui nella title-track il suono classico della band si intreccia in modo magistrale con l' Orchestra e il Coro tipicamente classici... Meddle anch' esso un grande disco... Anche se San Tropez trovo che sia davvero una canzonetta, una delle POCHE cose dei PF che non mi piace...
Mentre One Of These Days mi piace molto ma devo dire che amo molto di più la versione del Live A Pompeii... Beh della suite Echoes c'è ben poco da dire, ascoltatela e preparatevi a farvi "rapire" dal Pink Floyd Sound!!
Non so bene cosa dire di fronte ad album come Dark Side invece... Un disco perfetto, registrato in modo magistrale (siamo nel 1973, non so se rende l' idea) grazie ad Alan Parson come tecnico del suono, ha venduto un casino, è un' icona del rock e un autentico Capolavoro... Anche Wish You Where Here è uno degli album che piu mi piacciono. Dedicato a Syd Barrett, è un capolavoro... Molto profondo e commovente!! Animals è un gran disco che precede quel capolavoro che secondo me è The Wall... Waters ormai è Leader e crea uno dei dischi più belli del rock!! E' un opera che fonde testi, musica, immagine insieme... Roger parla della società, della guerra e pian piano tutte queste cose, questi mattoni, vanno a formare IL MURO che lo divide dal resto del mondo... Però alla fine il muro viene abbattuto!!!!
Dopo the wall la situazione della band si fa critica con The Final Cut Roger Waters diventa davvero leader indiscusso e molti, compreso me, considerano questo disco un disco solista di Waters... Detto questo devo anche dire che è un gran bel disco... Dedicato al padre che è caduto durante la seconda guerra mondiale qui in Italia ad Anzio... Parla della guerra appunto, testi moldo belli e bella anche la musica che però del Pink Floyd Sound ha davvero poco...
Dopo ciò Roger vuol sciogliere la band, processo in tribunale e Gilmour e Mason vincono... I Pink Floyd ci sono ancora... Fanno due dischi: A Momentary Lapse Of Reason che è un buon album anche se non paragonabile al passato... Vi è la famosa e bella Learnig To Fly... L' altro è Division Bell che personalmente amo molto... Si ritrovano certi suoni tipici dei PF, e vi è un pezzo stupendo: High Hopes!!
Ora i PF ufficialmente non si sono mai sciolti ma è da molti anni che non fanno piu niente... Molti progetti solisti e Mason ha scritto invece la Biografia dei PF (che vi consiglio!!).... Io spero che prima o poi qualcosa facciano ancora anche se ormai le probabilità che succeda questo sono sempre meno...
Spero di non avervi annoiato troppo ma i Pink Floyd li amo tantissimo e volevo condividere con voi i miei pensieri riguardo questa band che ha dato tantissimo alla Musica e ha fatto sognare tante generazione con i loro suoni, che solo loro potevano, possono e (speriamo!) potranno creare...
Ciao a tutti e buona Musica!!
Alessandro

PINK FLOYD - Enzo, 1 Maggio 2005

Carissimi, penso sia maturo il momento di riaprire il cassetto dei ricordi per rispolverare la memoria di un gruppo che (bene o male--per me bene), mi (e credo ci...) ha fatto fantasticare e lo fa tutt'ora, basta riascoltarli ogni tanto, portandoci in orbita del Pianeta musica. Allora concentriamoci: se riusciamo a proiettare la nostra mente agli ultimi giorni del 1965 (ovvio il riferimento a chi purtroppo lo ricorda, vista l'età-SIC!), ricorderemo che le musiche in viaggio nelle classifiche del tempo erano: we can work it out; eve of destruction; get off my cloud e turn!turn!turn! Più o meno in quel periodo la Rhodesia, ora Zimbabwe, diventava indipendente, il Presidente Johnson mostrava le cicatrici della sua operazione al mondo in attesa e il governo britannico aveva da poco abolito la pena di morte.
Bene, ora che abbiamo stabilito in qualche modo un punto di partenza possiamo far decollare la "Navetta" Pink Floyd, in questo contesto infatti, partono per un meraviglioso viaggio che, alla luce del primo lavoro, "The piper at the gates of down" (agosto 1967), lasciava intendere la potenzialità della band, ma non la via psichedelica, molto vicina alla via Lattea, che avrebbe avuto nella missione spaziale definita "Dark side of the moon" , un autentico capolavoro rimasto in classifica per non so quanti anni, (credo comunque un record!). Tralascio volutamente la storiella di Syd Barrett, si è ricamato a lungo su questo personaggio e in maniera oltremodo strumentale.
Con "A Saucerful of secret"(giugno 1968), i Floyd entrano in orbita nella loro Galassia, "Set the control for the heart of the sun" risveglia in me sopiti ricordi di come fossero magici quegli anni, nei quali il sottoscritto scopriva nuove sonorità; "Ummagumma"(ottobre 1969), album in parte live, ci fa (ri)scoprire una perla come Astronomy domine, già presente in The piper... e la stratosferica e crescente "Careful with that axe, Eugene", autentica belva tenuta in gabbia e un pò alla volta lasciata libera fino a sfogare tutta la rabbia nel momento della liberazione - esplosione. La parte da studio è un miscuglio di cose buone alternate ad altre meno valide, resta secondo me comunque una parte per orecchi fini (ricordo che siamo nel '69), verranno comunque tempi migliori.
"Atom heart mother"(ottobre 1970 - quello con la mucca in copertina per intenderci), consacra definitivamente la band agli onori e oneri del mondo musicale, nell'intento degli autori, la prima parte del disco viene vista come lo scorrere di un fiume che dalle viscere della terra fa ripercorrere la storia dell'umanità , spiegarla non è impresa facile, bisogna ascoltarla.
"Meedle"(novembre 1971), verrà a lungo ricordato negli ultimi anni per aver dato una canzone,"One of these days", quale sigla del programma sportivo della Rai - Dribbling, dimenticando che la lunga suite "Echoes" sarà il preludio all'autentico capolavoro della band, l'apice raggiunto dalla "navicella rosa"(dopo un disco soundtrack-"Obscured by clouds"- giugno 1972, colonna sonora del film La Vallèe).
"The Dark side of the moon"(marzo 1973). Cosa si potrebbe dire di un disco che ha spazzato tutti i record di vendita di tutta la storia musicale? E' rimasto in classifica credo una ventina d'anni e anche adesso è ancora venduto benino, alla facciaccia delle canzoncine del giorno d'oggi del tipo mordi e fuggi!... Chi infatti non vorrebbe essere svegliato dagli orologi di "Time", dopo aver viaggiato con "Speack to me - Breathe On the run" ecc.
Oddio, anche in questo capolavoro è stata inserita la canzone da registratore di cassa, "Money" infatti è un pezzo orecchiabile, ma che farebbe da guida alla gran parte del mercato discografico attuale, poi c'era il lato amoroso, mi riferisco a quelli che al tempo hanno avuto (come me), la fortuna di ballare la lentissima "Us and Theme", venti minuti di pomiciamenti a nastro ascoltando i Pink Floyd..., ragazzi! che culo abbiamo avuto!
Si sa che dopo l'apice si può rimanere un po sospesi ("Wish you were here, settembre 1975), comunque un bel disco dove la band ci mise parecchio "mestiere", ma inevitabilmente comincia la parabola discendente per l'ammaraggio, "Animals" (gennaio 1977) infatti vorrebbe essere quello che non si può più, per carità, anche questo personalmente lo ascolto volentieri però...
"The Wall (1979), è il canto del cigno, supportato dal film, è l'idea di Roger Waters che si materializza ed è il suo ultimo lavoro con la band, il bassista, indubbiamente capo carismatico del gruppo lascia il Fluido Rosa non senza polemiche, dopo di questo altri (pochi) dischi che per la verità non ho mai approfondito tanto, ma restano nella mente questi 10 anni di grandi opere e di spettacolari esibizioni dal vivo, ricche di trovate sceniche e qualità del suono elevatissima.
Finirei di tediarvi concentrandomi sulla risata di Dark Side che viene soppiantata da quel grido femminile all'inizio di Speack to me e concluderei con una esclamazione:"You gotta be crazy"!
ROGER WATERS = BASS
NICK MASON = DRUMS
ROGER WRIGHT = KEYBOARDS
DAVID GILMOUR = ELECTRIC GUITAR
Alla prossima e un caro saluto a tutti.
Enzo

R.Led Zeppelin: Debora, 2 Aprile 2005 - Ciao Enzo! Ho scritto spesso sul muro ma mai in questo tuo spazio, che però trovo molto interessante. Mi spiace un pò che non scrivano in molti, il fatto è, forse, che non è facile scrivere di musica, specialmente sapendo che chi ti leggerà saranno in molti casi, persone che ne capiscono sicuramente molto più di te, ma a parer mio, non c'è niente di più bello che potersi esprimere su argomenti che ci appassionano. Comunque sia penso che, pur non essendo bravi musicisti e pur non avendo una cultura musicale eccelsa, con la dovuta umiltà, di musica si possa discutere, e poi non è forse vero che la vera cortesia è stare ad ascoltare discorsi su cose che si conoscono benissimo, fatti da persone che non ne sanno nulla? Ebbene, io confido nel fatto che con me sarete molto cortesi! :-))
Ok, allora ti dico la mia ! Credo che questa rubrica, meriti molta attenzione... Già quando avevi parlato della PFM ero stata tentata di scrivere, ma sono sincera, mi era mancato il coraggio! Adesso si parla dei Led Zeppelin e non posso esimermi dal dare il mio commento! E già, non posso dire di conoscerli benissimo, ma tu parli di "Immigrant Song" bene, ti confesso che non solo per quest'ultima (stratosferica!) "Led Zeppelin III" è , credo, uno dei miei album preferiti in assoluto, quelli dei Jethro Tull esclusi ovviamente!
Come credo anche la maggioranza delle persone che hanno la mia età (sono nata nel maggio del 69) conoscevo i Led Zeppelin in modo molto superficiale e solo per la loro canzone più famosa. Mi sono avvicinata a Robert Plant come solista, seguendo la scia del suo passato sono poi arrivata anche al gruppo. Rimasi folgorata dalla sua voce, dal suo modo di cantare e da diverse canzoni fra le quali la bellissima "Come Into My Life" del suo cd del 93 :"Fate of Nations". Devo dire che non lo ascoltavo da un pò! E vedi come vanno le cose? Questa tua rubrica mi ha inevitabilmente spinta ad ascoltarlo di nuovo e adesso mi sembra ancora più bello di quanto non mi fosse sembrato nel 93... ecco cosa c'è di positivo nello scambio di opinioni e di esperienze :-)) Se c'è una cosa che ho capito della musica è che, nonostante per chi la scrive e la suona forse, sia un punto di arrivo importantissimo, per chi la ascolta è invece solo un punto di partenza; ogni canzone che ascolti per la prima volta o che riascolti dopo anni, può essere un sentiero che imbocchi e che non sai mai fino a dove ti potrà portare, sia in termini emotivi che di cultura generale. Molto di quello che come persona sono oggi e molte delle cose che so, le devo al fatto di aver sempre seguito le tracce che le canzoni che amo, hanno lasciato nel cuore e nella mente. I racconti in musica sono, in molti casi, l'essenza di quella cosa bellissima che ti spinge a cercare il significato più profondo delle cose, che è capace di condurti in mondi sconosciuti e molto spesso affascinanti, che ti prendono, ti cambiano e ti insegnano a guardare a chi e a ciò che ti sta intorno, usando punti di vista differenti...
Dopo "Fate of Nations", che credo sia stato il primo cd che ho comprato di mia iniziativa e di un certo livello, il resto è stato un cammino verso suoni che mi hanno avvicinata sempre di più alla musica rock blues vera, ho dovuto compiere un percorso musicale e di crescita personale molto lungo per arrivare a dire oggi che gruppi come i Led Zeppelin o i Jethro Tull (solo per citarne alcuni) fanno la musica che preferisco e credo comunque di non essere ancora arrivata alla fine del "famoso sentiero", ma di essere solo all'inizio! L'appartenere a una generazione diversa da quella di chi, in quegl'anni, era già grande abbastanza, per vivere le emozioni regalate da quei mostri sacri del rock, non conta un granchè secondo me, la grande musica è grande per sempre, esattamente come i capolavori degl'artisti Rinascimentali che tu hai citato, paragone che calza a pennello... l'importante è non dimenticare che poi, qualche secolo dopo, ci sono stati anche i maestri Macchiaioli e gli Impressionisti ! :-))
Mi piacciono tutti i lavori dei Led Zeppelin: Physical Graffiti per dirne uno di quelli che hai citato anche tu, che oltre alla bella musica vanta anche la copertina del vinile definita da qualcuno "la più costosa" della storia del rock (è vero?) ma anche "Led Zeppelin" "Led zeppelin II" sono, fatta eccezione per poche cose, intensi , coinvolgenti, emozionanti . Non scendo nel merito della tecnica perchè è una cosa che non mi piace fare e, cosa che direi determinante, non sono assolutamanete in grado di farlo! :-)) Non posso neanche scendere nel merito dei testi, poichè la mia conoscenza dell'inglese è piuttosto scarsa! Anche se da quando frequento questo sito, sto ritrovando molte cose che col tempo avevo perduto! Non credo di essere stata condizionata più di tanto nelle mie scelte musicali; come in tutte le cose della vita, ogni conquista è stata del tutto personale ed è arrivata per gradi, ma avere qualcuno accanto che i Led Zeppelin li ama da sempre e che condivide le mie passioni o che comunque le appoggia con entusiasmo e le alimenta, direi che è stato ed è molto importante:-))
Potrei continuare a scrivere ancora per molto, di tutto quello che dalla musica ho imparato e continuo ad imparare ma mi fermo qui.... mi sa di aver già scritto troppo accidenti! Il difficile per me, non è iniziare...è smettereeeeeeeeeee!!!
Ciao Enzo! Un abbraccio e ancora complimenti per la rubrica, mi sta incuriosendo su un sacco di cose che non conosco e per le quali mi dovrò impegnare! Grazie! E perdona la lunghezza :-((((((((
Debora
R.Led Zeppelin: Alessandro, 7 Marzo 2005 - Ciao amici... Bèh che dire dei Led? Sono uno dei gruppi che amo di piu!! Ricordo qualche anno fa, quando ancora non sapevo cos'era la MUSICA, quando ascoltai per la prima volta i Led e che per la prima volta scoprivo il mondo della musica...
Eh si, successe che vidi appoggiata sul tavolo una raccolta degli Zeppelin in musicassetta e pensai di ascoltare per curiosità che era... La misi nel mio stereo accesi e da quel momento tutto cambiava, dissi tra me e me: "
ma che roba ascolto?! questa è arte, questa è musica"...
Appena mio papà tornò a casa dal lavoro gli chiesi di portarmi a prendere un cd dei Led e lui mi consigliò di prendere il II che aveva già in vinile... Cosi feci e me ne innamorai!! Di lì cominciai a comprare tutti i dischi
dei led (e ovviamente anche a farmi una cultura generale sulla musica)...
La musica dei Led Zep è molto varia, è un hard rock che spazia dal rock'n'roll al blues al folk... Il tutto mantenendo uno stile unico ed inconfondibile... Robert Plant: una delle migliori voci di sempre, la mia preferita, mi emoziona è potente ma di classe!! Jimmy Page: con il suo particolare stile chitarristico resta un maestro e uno dei maggiori di sempre... John "Bonzo" Bonham, che io personalmente adoro, anch' esso è uno dei migliori drummer che il rock ci abbia offerto... Si completa il quartetto con John Paul Jones che forse, e aggiungo purtroppo, è rimasto un pò in ombra rispetto agli altri 3 Zeps... Egli, comunque, è un ottimo bassista e tastierista... Era lui l' arrangiatore del gruppo ed il suono dei Led non sarebbe stato lo stesso senza di lui!!
Per quanto riguarda la discografia devo dire che i primi 4 dischi siano da avere per forza... Sono delle pietre miliari della storia del rock... Poi devo dire che tutti gli album dei LZ sono da avere... Nomino il mastodontico doppio che è Physical Graffiti in cui c'è quel capolavoro di Kashmir... Il quinto disco "House Of The Holy" in cui sperimentano nuove strade musicali, come il raggae... Poi con Presence ritornano un pò all' hard rock con venature blues degli esordi... Unico album secondo me un pò sotto di livello rispetto agli altri è "In Through The Out Door"... che trovo sia un misto di buon hard rock ma anche abbastanza banale... Devo dire che però anche qui ci sono 2 perle come "In The Evening" e "All My Love"... Coda, disco uscito dopo la morte di Bonzo
invece mi piace molto... Ci sono pezzi vecchi che spesso i LZ proponevano dal vivo e alri brani davvero potenti!!
In conclusione però i primi 4 album come dicevo restano inarrivabili... Il loro miglior disco secondo me è il secondo seguito da il terzo e il quarto... Poi viene il resto, che amo comunque lo stesso....
Insomma avrete capito, se siete riusciti ad aver voglia di leggermi, che i LZ li adoro.... Spero che anche a voi piacciano perchè sono uno dei gruppi a mio parere che hanno dato di più alla musica.... Con il loro hard rock mi
hanno fatto avvicinare alla musica ed ora continuano a darmi tante e tante emozioni ogni volta che metto su un loro cd.... Sono unici e inimitabili...
Spero di non essere stato troppo noioso... Un saluto a tutti e buona musica!!
Alessandro
R. Genesis+Delirium: Marco Brambilla, 18 Febbraio 2005 - Ciao Enzo. Dopo un po' di tempo torno a leggere la tua rubrica, sempre molto piacevole. Mi ricollego al tuo ultimo messaggio e al tuo Genesis-pensiero. Non posso che essere in pieno accordo con te: i Genesis sono una tra le band migliori dei primi anni 70. Io sono un po' giovane (tra virgolette) e non ho potuto vivere quei tempi in prima persona, considerando che ho iniziato ad acquistare dischi nei primi anni 80, quando avevo 14/15 anni. Non ho avuto l'opportunità di vedere i Genesis di Peter Gabriel dal vivo se non in qualche raro video. Li ho scoperti e conosciuti dai dischi, ho imparato ad apprezzarli. Ora sono fra i gruppi che ascolto con maggior piacere, con una preferenza personale per Nursery Crime e Selling England by the pound. Le atmosfere sognanti che hanno saputo creare, con improvvise esplosioni e testi fantastici sono ineguagliabili. Sono in accordo con te anche circa la non sovrapponibilità coi Jethro. Ottima musica in entrambi i casi, ma caratteri diversi. A proposito di Genesis, lo sapete che c'è un gruppo che si chiama Musical Box che ripropone da 14 anni i concerti dei Genesis di Gabriel curando maniacalmente i dettagli e rispecchiando perfettamente gli originali? Credo siano stati in Italia verso fine Gennaio. Mi stacco un attimo dagli amati Genesis per parlare di un gruppo italiano, i Delirium. Li ho scoperti solo ora e sono sicuro che molti di voi li conosceranno. Nei primi anni 70 hanno pubblicato alcuni dischi. Il primo era "Dolce acqua" dove spicca alla voce e al flauto traverso Ivano Fossati. Non so se si trova ancora in CD, ma si trova abbastanza facilmente la raccolta Jesael che contiene quasi tutti i brani di questo primo lavoro. Devo dire che sono rimasto ben impressionato. Fossati al flauto ha uno stile molto vicino a quello del nostro Ian, suono sporco e parlato, forti e curati assoli. Bellissimo il pezzo lento Dolce Acqua, stile un po' jazz, quasi completamente strumentale, semplice ma veramente toccante. Provare per credere!
Un ultima cosa: forza ragazzi coi messaggi che questa rubbrica è bella e va tenuta viva. Sono sicuro che molti amanti dei Jethro amano anche altri gruppi prog dell'epoca. Dai, dai! Ciao
Marco

LED ZEPPELIN - Enzo, 5 Febbraio 2005

Cari amici salute a tutti voi, spero vi stia girando per il meglio tutto quello che desiderate e se non fosse così potrete sempre rifugiarvi in un certo sito pieno di amici che parlano tutti la stessa lingua musicale e amichevole. Questa volta lascio a terra flauti e folletti per parlare di una band che rientra a pieno titolo nel gotha del rock e dintorni.
Una miscela esplosiva di hard rock e rock blues, il forte ascendente dei quattro componenti ha fatto dei Led Zeppelin una delle formazioni più importanti e affascinanti della musica rock di tutti i tempi.
Jimmi Page - John Bonham - John Baldwin, al secolo John Paul Jones e Robert Plant, pur arrivando da esperienze musicali non simili hanno lavorato assieme da giovani, Page e Jones nell'ultimo periodo degli Yardbirds mentre Plant e "Bonzo" Bonham hanno suonato in varie formazioni tra le quali la Band of Joy.
Nel 1968 a Bonham viene prospettato l'ingaggio da Joe Cocker, al quale serviva un batterista diciamo "bravino", contemporaneamente anche Plant, che aveva già avuto il benestare da Jones e Page, chiede al drummer di formare questo quartetto, ora, con tutto il rispetto per Cocker, sappiamo tutti la scelta che per fortuna ha fatto Bonham e la band, così composta parte subito per un tour scandinavo con il nome di New Yardbirds, la gran parte dei pezzi proposti nel freddo nord Europa è quello che darà vita al primo album a nome Led Zeppelin.
Fatta questa premessa rivolgo a tutti voi il mio Zeppelin pensiero che non è tanto lo sviscerare le armonie o quant'altro, ma quello per cui noi tutti ascoltiamo la musica e cioè l'emozione che da ascoltandola.
Black Dog è stato il primo pezzo che ho sentito dei Led ed è stato come accendere la miccia di una potente bomba, da lì ho allargato la visione su questo gruppo e posso dire di conoscerli abbastanza bene, se qualcuno mi chiedesse a bruciapelo di citare una o più canzoni non esiterei a dire che No Quarter versione live da The Song Remains the Same è la prima scelta quindi Immigrant song, Communication Breackdown e poi sono davvero tante, direi che la produzione Zepp che va dal primo album a Presence non dovrebbe mancare nella nostra personale discoteca. Non ho citato le canzoni simbolo per ovvi motivi mentre un cenno di riguardo lo metterei per alcuni brani di Physical Graffiti, Kashmir su tutte.
Spero che, se avrete la bontà di buttare due minuti per leggere quanto sopra, troviate il tutto interessante altrimenti Jethro Tull come prima! Un saluto da
Enzo e a presto.

R.Genesis: Dario, 10 Febbraio 2005 - E' stata appena attivata la pagina www.nbbrecords.com/genesisproject relativa appunto al progetto sui Genesis nato con l'uscita del CD "The Cryme of Selling Lambs after Genesis".
La pagina è per il momento molto "asciutta", diciamo; contiene però una cosa fondamentale: una buona dose di mp3 da ascoltare per farsi un'idea un pò più chiara su cosa sia questo progetto.
Gli sviluppi della pagina saranno notevoli (per lo meno nelle intenzioni!) e conterranno anche fimati, foto, curiosità e quanto la nostra fantasia riuscirà a proporre e le finanze (sempre poche!) a realizzare!
Il programma del gruppo Bocini-Cavicchi-Baggio vuole proporre un percorso contro corrente, presentando sotto forma di "concerto classico" brani rappresentativi del "progressive rock" degli anni '70.
Nel dettaglio questo progetto, nato dalla passione comune di Bocini e Cavicchi per la musica dei Genesis del periodo 1970 - 1974 con Peter Gabriel leader del gruppo, vuole offrire una doppia possibilità di ascolto: per gli estimatori dei Genesis ritrovare brani, nati in un contesto rock, rielaborati e talvolta trasformati in veste cameristica, per chi non ha vissuto musicalmente quel periodo conoscere musiche di assoluto valore per il loro contenuto armonico, melodico, ritmico e timbrico. http://www.nbbrecords.com/

GENESIS - Enzo, 18 Novembre 2004

Cari Amici, dopo il ritorno dalle ferie Vi ho lasciato un pò di tempo per resettare e ripartire... e ripartirei alla grandissima citando un Gruppo che, ne sono certo, risveglierà in molti di Voi antiche e forse mai sopite passioni. Partirei da lontano, molto lontano,"cercando qualcuno", in inglese si traduce in "Looking for someone". Cercando qualcuno! magari guardare verso il cielo per scoprire se un Guardiano, tra un'occhiata e l'altra, scrutando il mondo, aspetta di essere chiamato a tavola perchè la "pappa l'è pronta", o "Supper's Ready" qual dir si voglia. E tra una cucchiaiata e l'altra, posando gli occhi sulla terra d'Albione, terra venduta alla libbra, (Selling England by the Pound), essere testimone di una battaglia nella Foresta di Epping dove "Robbing Hood" mena a destra e a manca, cercando scampo nel Fiume Firth of Fifth per portare il Cavaliere illuminato dalla Luna ad uno spettacolo Cinematografico, un film sulla storia di un certo Rael, ragazzo della Grande Mela che un mattino, molto presto, vede un Agnello che si sdraia a Broadway. Ah, dimenticavo! All'inizio della storia un vecchietto vestito con un "Mantel Piece", mi ha regalato un carillon, una MUSICAL BOX. Ecco, mi perdonerete questa ampia ouverture, ma se mettete tutto quanto soprariportato in musica ne uscirà un collage di una delle più belle pagine della musica pop anni '70-primi '80.
Penso che i Genesis abbiano catalizzato e fatto sognare migliaia di ragazzi/ze, la solidità del gruppo, la validità dei musicisti, le armonie e i testi sicuramente impegnativi, che trovano il loro massimo splendore negli spettacoli dal vivo, vere e proprie messe in scena dei vari pezzi che, per chi ha avuto la fortuna di vederli ha lasciato sicuramente il segno; la miglior prova comunque che fossero veramente dei grandi musicisti si evince da loro primo album live, dove, a dispetto della resa audio non perfetta, (caso comunque molto frequente in quegli anni/Yessongs docet), vengono eseguiti i brani in modo perfetto dimostrando la loro maniacale applicazione e la ricerca del massimo. Personalmente apprezzo anche i due album del dopo Gabriel, A Trick of the tail e Wind and Wuthering, dopo quelli stenderei un velo di omertà perchè, anche se ci sono alcuni pezzi validi, la band non era più definibile Genesis. Sicuramente (parlo ovviamente a carattere personale) i Jethro Tull e i Genesis, per quanto riguarda il filone Pop, sono i gruppi che più mi hanno segnato e che continuano a farlo e non vedo dualismi tra i due gruppi, quando la musica è valida non ci sono etichette o tifoserie contrarie.
Questo è il mio "Genesis pensiero", a Voi ributtare la palla al di quà della rete. Un saluto.
Enzo

PFM E BMS - Enzo, 12 Settembre 2004

Gentili amiche, cari amici, il ritorno dalle vacanze estive, (per chi ha avuto la fortuna di farle!?), ci riporta brutalmente alla realtà quotidiana di questo mondo, che diventa francamente più incomprensibili giorno dopo giorno, alla routine del lavoro e alla solita vita, tradotto in cifre: 2 palle!!! E' proprio da queste basi che cerchiamo e cercheremo di alleviare tali pene parlando di quello che più ci sta a cuore, tradotto in inglese: Jethro & dintorni.
Bentornati dunque in questo nostro mondo che, parafrasando il Grande Demetrio Stratos, combatte una guerra di vedute musicali, ascolto e perchè no, anche di pensiero, dove al posto del mitra c'è un "contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che pensi della vita, con il suono delle dita si combatte una battaglia per la gente che sa amare". Eh, sarebbe bello che il mondo fosse così, ma noi cerchiamo di mettercela tutta, vero ragazzi?
Tornando dunque a quanto ci preme e proseguendo su quella linea tracciata ad inizio estate, volevo dire la mia riguardo ai Focus che, nella enorme vastità della progressive anni '70/'80 non avevo purtroppo approfondito; concordo con l'amico Gianfranco Ludovisi, è un buon gruppo, si lascia ascoltare volentieri, sono strumentisti sicuramente molto professionali, ma i Jethro sono decisamente fuori dalla loro portata e questo, sottolineo, non lo dirò più anche perchè se dovessimo sempre usare i Tull come parametro di base, rischieremmo di non essere obiettivi e obbiettivamente, loro restano i più Grandi.
Archiviati i Focus, mi piacerebbe aprire una parentesi tutta italiana, riallacciandomi a quanto scritto due mesi fa, parlando di un gruppo che aveva il flauto nelle proprie melodie, la P.F.M., gruppo storico e sicuramente portabandiera del progressive rock italiano assieme, se permettete, ad un altro grande gruppo, (che non usava il flauto), il Banco del Mutuo Soccorso. Ricordo che al tempo c'erano sostanzialmente due schieramenti ben distinti, chi per la PFM chi per il BMS. A parte il fatto che siglati così al posto di band musicali sembrano nomi di Banche, io non ho mai avuto difficoltà nell'ascoltarli entrambi sempre con enorme soddisfazione, mi fate la cortesia di inviarmi vostri pareri su questi due gruppi che, ricordo, hanno avuto successo anche fuori d'Italia e per noi italiani, parlando di musica seria, non è mai stato facile entrare nelle simpatie, per esempio, degli inglesi piuttosto che degli americani, il Giappone non fa testo, se pensate che nel paese del Sol Levante ha avuto successo anche Orietta Berti!
Ecco, credo che questi imput siano sufficienti per "innescare" una sana conversazione tra chi avrà il buon cuore di perdere qualche minuto del proprio prezioso tempo, attendo quindi che mi scriviate e dopo vi dirò le mie "Impressioni di Settembre" su questi 2gruppi2 che ho avuto il piacere di vedere dal vivo innumerevoli volte. A presto dunque e...Jethro Tull a tutti!!! Ciao da
Enzo.

_______AGOSTO 2004 - Pausa estiva: Buone Ferie a tutti!!_______AGOSTO 2004 - Pausa estiva: Buone Ferie a tutti!! _______AGOSTO 2004 - Pausa estiva: Buone Ferie a tutti!!_______AGOSTO 2004 - Pausa estiva: Buone Ferie a tutti!!_______

PETER GABRIEL - Enzo, 3 Luglio 2004

Buona giornata a tutti, leggo con piacere che la rubrica stà prendendo piede, ringrazio quanti si complimentano con me anche se in realtà devono essere ringraziamenti circolari se è vero come è vero che il merito è di TUTTI. Ringrazio oltremodo anche chi è, e sarà, scettico su questa iniziativa; le critiche, infatti, se poste costruttivamente, non possono che migliorarci e far crescere il livello della rubrica, poi potremo essere d'accordo o meno sui temi trattati, l'importante comunque è parlare sempre dei Jethro Tull e da qui partire con dei discorsi periferici che vadano a toccare altre realtà, penso che più si conoscano altri gruppi più potremmo apprezzare Anderson e Soci.
Su quanto propone Lincoln a proposito di calcio mi permetto di dire che in questo contesto non ce lo vedo proprio, (queste cose lasciamole a Biscardi e a chi lo guarda), io non guardo Biscardi, posso però esprimere un mio personale concetto sull'eventuale squadra del cuore di Ian Anderson. Essendo scozzese ed essendo un personaggio che ha sempre fatto della controcorrente un proprio cavallo di battaglia potrebbe tifare Celtic o Rangers? No, io credo che la sua squadra potrebbe essere l'Aberdeen o il Dundee United, da sempre terzi incomodi nella lotta al campionato, l'unica cosa certa è che queste due squadre, a differenza di Anderson hanno sempre vinto poco. Punto!
Tornando al nostro Amico "Dottore" di Arezzo credo che aver "curato" per alcuni anni la sezione Rock di una radio di una città importante (vedi Write on the bricks del 30 giugno 2004) non siano proprio noccioline, l'importante che alla fine sia...guarita!:-) Ti chiedo scusa Gian Piero ma mi vengono così e non mi so trattenere, l'importante è comunque rendersene conto, nel frattempo ti saluto affettuosamente da questa rubrica. In una delle recenti mail inviatemi Alessandro mi chiedeva dei Camel, ho già risposto in una delle mie precedenti e li stò ascoltando, non posso che ripetermi: veramente bravi!
Per rispondere poi sempre ad Alessandro (jtaqual(l)unga il cross a Mary), che mi chiedeva quali dischi di Peter Gabriel sarebbe opportuno avere, inteso che non bisogna per forza avere dei dischi di chicchessia e sottolineando che Gabriel da quando ha lasciato i Genesis non ha più suonato il flauto, rispondo che per me sono: il primo (1977), canzoni di riferimento "Moribund the Bargermeister-Salsbury Hills-Hundrum-Heres comes the flood"; il secondo (1978) "On the air-D.I.Y.-Indigo-e la canzone per l'incasso Home sweet home";il terzo (1980) "Intruder-No self control-Games without frontiers(per l'incasso)-Not one of us-Biko; il quarto (1982), quello che preferisco con la collaborazione tra l'altro di Jerry Marotta alla pseudobatteria, Tony Levin al basso e Peter Hammil in alcuni brani, "Rhythm of the heat-la mitica San Jacinto-Shock the monkey, (sempre per il fottuto incasso) e Lay your hands on me. Questi 4 album, che non hanno titolo, sono praticamente raggruppati nel doppio live "Plays Live" che nel disco vede nascere una stella della batteria che incarna quello che Gabriel intende come suono per le sue canzoni e mi riferisco a Manu Katchè che ha suonato molto spesso dal vivo con Gabriel. Le canzoni dell'ex Genesis sono dei veri e propri esperimenti musicali che nel corso degli anni hanno trovato terreno fertile nel settore multimediale (ricordo la vittoria in un trofeo per i migliori video con Sledgehammer), la voglia di musica etnica e storie antirarazziali che ha portato due brani su tutti in alto, Biko, una storia reale sulla schiavitù in Sudafrica alla fine dell'800 e il pezzo che ascolto sempre volentieri San Jacinto nella quale decanta il "civile popolo bianco" che sterminò i pellerossa d'America. Per me la migliore produzione di Gabriel è questa!
Infine una citazione all'"Olandese Volante" (Flying Dutchman), bellissima l'idea dell'Alfabeto, complimenti! (La lettera "R" però....!)
P.S. Se qualcuno sa l'indirizzo del sito di Pappalardo PER FAVORE, NON me lo invii.
Grazie a tutti e, anche se si parla d'altro, Vi invio un saluto Tulliano che più Tulliano non si può!
Ccccccciiiiiiaaaaaaooooooo!!!!!!!!!!!
Enzo

R: Camel: Alessandro, 5 luglio 2004 - Ciao a tutti... Ho visto che sono stati nominati i Camel!! Fatalità è un gruppo che ho conosciuto da poco, circa 3 settimane!! Mi sono comprato due loro dischi e cioè "The Snow Goose" che è completamente strumentale e poi ho "Mirage" anche questo molto bello!! Veramente dei bravi musicisti!! Per quanto riguarda gli Osanna io ho solo 2 cd: "L' Uomo (che non mi piace molto) e la colonna sonora del film Milano Calibro 9 (invece questo mi piace)...Il gruppo è accompagnato dall' orchestra e la musica è stata scritta da Bacalov che ha composto la musica anche di Concerto grosso dei New Trolls...
Che altro dire se non... complimenti Enzo!! Ciao a tutti i Tulliani...
Ale

FOCUS - Enzo, 28 giugno 2004

Ringrazio anche Aldo Miola e Gianfranco Ludovisi per il loro intervento molto "preciso", dico solo una cosa: la settimana scorsa ho prenotato un doppio Cd dei Focus con i migliori brani; quando l'avrò ascoltato dirò la mia in modo un pò più preciso e spero obiettivo. Penso di essere il primo della rubrica che acquista un disco, chi dà l'esempio......Grazie a Te e a chi vorrà intervenire! Ciao da Enzo

CAMEL, OSANNA E NEW TROLLS - Enzo, 28 giugno 2004

Caro Marco, il piacere è tutto mio, (anche il mio virtuale), ma non è detto che prima o poi non ci si veda, no?Mi fa piacere che hai "carpito" e capito lo spirito con cui abbiamo aperto questo forum, l'intento è proprio quello di far conoscere Gruppi che, per vari motivi, non sono stati sufficientemente approfonditi. I Camel fanno proprio al mio caso visto che ho un solo dei loro album e cioè l'antologia Live "Echoes", (no la magnifica song dei Pink Floyd) Live from London", ma comunque una gran quantità di belle proposte che raggruppano dieci anni della loro storia, (1978/1988) e in questo preciso istante lo sto ascoltando. Sono veramente bravi! Atmosfere ad ampio respiro che in un amen piombano in un ritmo incalzante, non manca il flauto e nella fattispecie l'arrangiamento ricorda molto i paesaggi agresti britannici tanto decantati da chi sappiamo benissimo! Sicuramente approfondirò la loro conoscenza e visto che tu li conosci meglio di me, anche a favore di altri amici che fossero interessati, ti pregherei di citare quali dischi, secondo te, siano da avere nella nostra personale discoteca, giusto uno o due titoli.
Passando ad altri gruppi "flautati", due gruppi italiani, gli Osanna per esempio, nome offertomi dal nostro grande amico Alessandro jtaqualung, mio fido braccio destro, che li ha rispolverati dalla notte dei tempi! A questo proposito chiederei ad Alessandro ciò che ho chiesto a Marco, due titoli che secondo lui meritano di essere archiviati nella nostra discoteca. Per quanto mi riguarda ti (e vi) spiattello un gruppo che ora purtroppo non ha più la verve dei tempi migliori, (quei tempi), trattasi dei New Trolls, secondo me dischi come "Senza orario senza bandiera" e i Concerto Grosso nr.1 e 2 sono sicuramente da ascoltare ed il flauto ha la sua importanza. Bene, il ghiaccio è rotto! Speriamo non si rompano anche altre cosette, (ben più importanti per noi maschietti!), e adesso che il disco dei Camel è terminato devo proprio dire che forse non basterebbero due vite per poter approfondire tutti i grandi gruppi che hanno caratterizzato il periodo che ci interessa. Bravi davvero!
Un saluto, un ringraziamento... e alla prossima! Ciao da Enzo.

R:Marco Brambilla, 27 giugno 2004 - Ciao Enzo. E' sicuramente una buona idea dedicare un forum alla musica che ha fatto da contorno ai Jethro negli anni dei loro più grandi successi. E lo è ancora di più, per me che amo il flauto, se si parla di gruppi che hanno avuto tale strumento nella loro formazione e hanno scritto brani interessanti. Sono sicuro che tra i messaggi che arriveranno troverò spunto per acquistare nuovi CD che non ho o non conosco. Appena letta la tua presentazione (piacere di conoscerti, anche se solo virtualmente) che cita Focus, PFM e Peter Gabriel, mi sono venuti subito in mente alcuni brani con flauto dell'era Progressive che mi piacciono tanto. Per questo voglio dare il mio contributo invitando tutti quelli che non li conoscessero (ma chedo che saranno pochi) ad ascoltare i Camel. Io li considero dei grandi del Progressive e credo che abbiano saputo creare atmosfere estremamente coinvolgenti con la loro musica, spesso ispirata al viaggio, all'avventura, alle storie di fantasia. Per citare un paio di brani, mi viene subito in mente la bellissima Rhayader dell'album The Snowgoose e il pezzo Supertwister dall'album Mirage. Il flauto è suonato da Andrew Latimer, forse più conosciuto come bravissimo chitarrista.
Seguirò sicuramente la rubrica, a presto, ciao.
Marco Brambilla
R:Gianfranco Ludovisi, 25 giugno 2004 - Il pezzo dei Focus di cui parli nella rubrica di Enzo, sul Vs./Ns. bellissimo sito, era sì la sigla di un programma radiofonico negli anni ’70, ma non di un programma sportivo. Era infatti la sigla di una trasmissione di intrattenimento fatto di chiacchiere in libertà e di intelligenti escursioni multitematiche in pieno stile radiorai dei vecchi tempi, e che si intitolava “Voi ed io”. Alla conduzione di questa trasmissione si alternavano periodicamente personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo. Ah! Bei tempi (la nostalgia è sempre una brutta bestia specie perché sta a dimostrare quanto la gioventù sia sempre più lontana). Comunque, tanto rispetto per i Focus, ma suvvia, i nostri eroi rimangono sempre di un altro pianeta. Grazie di esistere a nome di tutti i tullians di ogni età, tra le quali mia figlia cresciuta a poppate e Aqualung. Gianfranco Ludovisi da Anzio (RM)
R:Aldo Miola, 17 giugno 2004 - Il brano"HOUSE OF THE KING"dei FOCUS che io ascoltavo nel 1972 (personalmente ho iniziato a sentire la loro musica nel 1971) assieme poi a tutti gli album che realizzarono fino al 1976, anno zero in quanto poi vi fu la separazione, non era la sigla di una trasmissione radiofonica sportiva, bensì la sigla di una trasmissione radiofonica di varietà che andava in onda dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10 del mattino alle ore 12 circa ed era presentata da attori di teatro, di cinema e di televisione alquanto famosi all'epoca; tra questi ricordo Andrea Checchi, Francesco Mulé etc. I conduttori della trasmissione si alternavano una volta al mese (ma per carità non chiedermi il titolo del programma radiofonico
perchè questo sinceramente non lo ricordo). Per quanto riguarda ancora i FOCUS (Hocus Pocus,Tommy, Sylvia, etc. ricordo tutti i loro brani ed i loro album ma è inutile e banale dilungarsi nei titoli...), pensate che mi ricordo ancora i componenti la band e, se la memoria non mi inganna, essi erano:
THIJS VAN LEER - voce, flauto, tastiere
JAN AKKERMAN - chitarra
BERT RUITER - basso
PIERRE VAN DER LINDEN - batteria
Sto citando a memoria perchè i dischi in mio possesso sono coperti da una coltre di altri dischi, pertanto sono anni che non prendo in mano un supporto musicale dei FOCUS; essi venivani definiti a torto o a ragione "I JETHRO TULL OLANDESI". Recentemente, poco più di un mese fa, è uscito un CD della band credo (ma non vorrei sbagliare) si intitoli FOCUS -The Definitive Collection - si tratta comunque di un antologia dei vecchi famosi brani della band; non sono a conoscenza se vi sia contenuto all'interno del CD qualche brano inedito.
Un altra curiosità in OLANDA il primo gruppo ad imporsi fuori dal proprio Paese furono nel 1969 gli SHOCKING BLUE con il celeberrimo brano"VENUS"; con l'affermarsi del trend del progressive rock all'inizio dei '70 diventarono famose altre due band fuori dai confini nazionali olandesi i FOCUS appunto (fu la più famosa band olandese in assoluto) e gli EKSEPTION questi ultimi già in attività dal 1969 guidati dal tastierista RICK VAN DER LINDEN (a mio avviso molto bravo!); erano specializzati in rifacimenti strumentali di brani celebri di musica classica (Albinoni, Bach,Ciaikovsky) riarrangiati mescolando pop sinfonico e venature jazz; tra l'altro incisero in un album Bourée che è meglio dimenticare. Tutti i loro album sono comunque abbastanza mediocri.

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Una curiosità sui JETHRO: all'inizio degli anni '70 andava in onda in televisione una rubrica letteraria dove si presentavano i libri in uscita più interessanti a livello culturale; il conduttore era il Prof. Giulio Nascimbeni (che tra l'altro conosco benissimo perchè è dalle mie parti), eminente critico letterario riconosciuto a livello nazionale, oltre che autorevole saggista a quanto ne so; comunque la trasmissione indicata si intitolava TUTTILIBRI e la sigla musicale della rubrica suindicata era Bourée dei nostri eroi. Aldo Miola da Verona
R:Alessandro, 17 giugno 2004 - Ciao, per cominciare volevo dire che ho avuto il piacere di conoscere Enzo via email e devo dire che di musica ne sa veramente molto e non solo i Jethro ma anche jazz, progressive e fusion. Questo penso che diventerà veramente un bellissimo spazio dove noi Tulliani potremmo parlare liberamente dei nostri gusti musicali. Hai ragione Lincoln, è veramente bella House Of The King. A me è venuto in mente un altro gruppo che ha fatto anche da spalla hai Tull in Italia nel '72 e sono i Gentle Giant.
Con i flauti erano capaci di creare delle atmosfere medievali uniche, uno dei loro pezzi che mi piace di più è On Reflection (dal disco Free Hand, per me il loro miglior album) che inizia con un bellissimo coro e subito dopo un bel canto dolce accompagnato dal FLAUTO e da altri srumenti come violino, vibrafono ci portano in un' atmosfera rilassata ma dopo poco la batteria, la chitarra, il basso e le tastiere rompono quell' atmosfera con
suoni hard prog e chiudono così il brano, ECCEZIONALE!
Invece pensando al flauto traverso suonato nel modo "Andersoniano" mi viene in mente il grandissimo jazzista Roland Kirk ( ricordate Serenade to a Cuckoo??) che oltre a suonare il flauto (anche due contemporaneamente usando naso e bocca) suonava insieme due tipi di sax. Ora così mi viene in mente il grandissimo sassofonista di un' altro gruppo che io amo particolarmente e cioè i Van Der Graaf Generator. Grandissima Theme One e Killer.
Avete visto partendo da un argomento quante cose ho nominato, bèh bellissima rubrica.
Spero di non avervi annoiato con tutte ste parole che ho scritto, ciao a tutti.
Ale
R:Lincoln, 16 giugno 2004 - PREMESSA: Prima di esprimere la mia opinione riguardo la proposta di discussione esposta nell'introduzione iniziale del 16 Giugno 2004, vorrei dare il mio personale benvenuto ad Enzo Dal Sie, titolare e moderatore di questa rubrica che a mio parere si rivelerà tra le più interessanti e coinvolgenti del nostro sito. Enzo è la persona giusta, è dotato di una buona conoscenza musicale ed una grandissima capacità comunicativa che abbiamo già avuto modo di riscontrare nei suoi bellissimi interventi sul muro "Write on the bricks". Inoltre è un batterista, che ha studiato e suonato Jazz e questo lo ha sicuramente aiutato a capire molte cose riguardo i vari stili e le tecniche musicali. Insomma per me è il moderatore giusto per questo angolo di cultura che darà sicuramente lustro e consensi a tutti i Fans tulliani dal gusto sopraffino. Buon Forum a tutti!....
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Per quanto riguarda i gruppi proposti da Enzo, che hanno avuto anche loro un flauto in formazione, ricordo con immenso piacere i Focus soprattutto per la bellissima "House of the King", che se non erro era la sigla radiofonica di una trasmissione sportiva degli anni '70 (correggetemi se sbaglio!), nonchè la tiratissima "Hocus Pocus" con gli strabilianti vocalizzi tirolesi del cantante//tastierista/flautista Thijs van Leer, dotato tra le altre cose di un'estensione vocale, forse, più potente del mitico Ian Gillan dei Deep Purple. Ricordo poi la dolcissima "Silvia". Ritengo che i Focus sia stato più di ogni altro il gruppo musicalmente più vicino ai Jethro sia in fatto di sonorità che di bravura tecnica dei musicisti che passavano da atmosfere progressive-rock a brani molto lenti e melodici con straordinaria disinvoltura; il batterista Hans Cleuver tra l'altro aveva molte affinità tecniche con il nostro Clive Bunker...a questo punto mi è venuta voglia di comprarmi un Cd dei Focus, chissà se riesco a trovarne qualcuno!. A presto! Lincoln

"INTRODUZIONE"- Enzo, 16 Giugno 2004

Care amiche ed amici, non vi nego che quando Lincoln mi ha chiesto se avevo voglia di "provare" a gestire una rubrica che fosse a disposizione di tutti e di chi vuole parlare anche al di fuori del mondo Tull, ho assaporato un mix di emozioni che andavano dal sarò in grado di farlo al pensiero che tutti Voi avreste pensato: ma chi cacchio è costui? Beh, le risposte sono venute da sole, in realtà i veri protagonisti sarete Voi, con le vostre passioni musicali e quant'altro, io sono un appassionato di musica che conosce una piccola percentuale del mondo musicale e che spera di ingrandire il suo sapere sopratutto grazie a Voi! Se ci sarà la necessità potrò darvi il mio personale parere che sarà il "mio" parere (bello o brutto che sia), il resto lo farete Voi. Visto che comunque da qualche parte bisogna pure cominciare cerchiamo per questi primi momenti di avere un "file rouge" che permetta anche di andare per logica: si potrebbe cominciare da Gruppi che nel loro discorso musicale abbiano avuto il FLAUTO, cito alcuni nomi, Focus, P.F.M. con Mauro Pagani, oppure un Signorino che di nome fa Peter Gabriel e nei grandi Genesis qualche volta il flauto l'ha usato. E' ovvio che parlare di flauto avendo come punto di riferimento l'extragalattico Ian Anderson diventa arduo, ma sono sicuro che di bravi artisti si tratta e sicuramente mi darete spunto per altri non citati. Rimango pertanto a Vostra disposizione, modestamente, musicalmente, JethroTullmente...!

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