COMMENTO
- IX CONVENTION DE ITULLIANS -
Teatro Macallè - Castelceriolo (AL), Sabato 27 Novembre 2004
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RIAPRENDO IL LIBRO DELLA MERAVIGLIOSA STORIA DEI JETHRO TULL AL CAPITOLO PRIMO
THIS WAS -1968 - E QUALCHE RILETTURA DI ALTRI CAPITOLI
- INNO ALLA GIOIA
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Desidero esprimere le mie personali emozioni per questa Convention, tralasciando
volutamente il più delle volte la scaletta dei brani che sono stati eseguiti dalle cover band presenti e
dai tre ex JETHRO TULL, in quanto ho la convinzione che la maggioranza dei presenti all'evento, come il sottoscritto,
ha metabolizzato le canzoni dei TULL nel corso degli anni, poi anche nella lucida consapevolezza che questo sarà
compito del dotto Presidente nel suo racconto dell'evento ricco di dettagli tecnici sulla prossima fanzine. Da
parte mia ho preferito privilegiare le emozioni e le sensazioni personali che possono essere anche quelle di tutti
i presenti alla Convention del 27 novembre scorso.
La Convention si è aperta con l'esibizione dei Mother Goose sempre bravissimi e perfetti nelle loro esecuzioni
delle cover dei TULL con il nuovo batterista veramente di grande potenza tecnico-strumentale; la loro performance
si è svolta con superba maestria, tratteggiata di avvincenti e fastosi toni, ricchi di vibranti ed intense
arie incantate ed epiche; quindi la band romana degli Wood, grandi, con il cantante flautista e chitarrista acustico,
dalla voce molto impostata, avvolto in un pastrano molto simile a quello che indossava Anderson tra la fine degli
anni '60 e l'inizio dei '70 così pure i pantaloni richiamavano quella splendida epoca, eccellenti le esecuzioni
dei brani dei TULL mi ha colpito in particolare Bourée con il lungo intermezzo jazzy, una meravigliosa performance
quella di questa band, che si snodava in splendidi sontuosi affreschi ricamando poetiche note in un travolgente
tessuto sonoro pervaso da un sound fiabesco con il flauto scettro incandescente teso a narrare di tempi antichi,
di paesaggi immensi immersi nelle brume celtiche; e che dire poi delle splendide esecuzioni tulliane dei Beggar's
Farm la cover band sui TULL per eccellenza capeggiati da Franco Taulino il quale, a mio avviso, ha toccato vette
maestose sia a livello vocale che strumentale, ricche di classe nel tratteggiare fastose e vibranti arie incantate
traboccanti di sublimi espressioni echeggianti sapienti e fantastiche atmosfere grandiose e liriche, Franco dolce
e gaio menestrello nell'evocare le intuizioni folgoranti ed irripetibili del Pied Piper dal flauto incantato, intraprende
indicandoci per mano nuovi sentieri della ricerca musicale di Anderson, in un viaggio attraverso il tempo dei ricordi,di
visioni intense, assolute meditazioni che rimandano alla memoria di chi ascolta, un maestoso universo di linguaggi
mirabilmente ispirati, che hanno accompagnato nelle stagioni tristi e gioiose, dell'esistenza ormai più
di una generazione.
Bella ed eseguita come una profezia meravigliosa dai Beggar's Farm con l'onnipresente Taulino, la canzone dei JETHRO
Up The 'Pool con i coristi composti dal Presidente and friends. Infine desidero soffermarmi sulla indimenticabile
versione all'armonica di Franco, del brano Some Day The Sun Won't Shine For You presente appunto nel primo album
dei TULL This Was dai punti cromati più caldi ed ispirati del blues più puro; dimenticavo il bravissimo
Massimo Faletti che con il suo strumento ci ha regalato un sound ricco di suggestive capacità pittoriche
di inverosimile bellezza nell'esecuzione dei brani dei TULL.
Rivolgo un pensiero particolare a Lincoln e Giacomo Lelli rispettivamente uno alla chitarra acustica ed elettrica,
l'altro al flauto magniloquente questo ultimo con il suo strumento, indimenticabile Lincoln con la sua chitarra
magica: Boris Dancing, Rocks On The Road, Medley: Bourée,God Rest Ye Merry Gentlemen, etc. Cross -Eyed Mary
(eseguita magistralmente con il mitico Clive Bunker alla batteria), Aqualung fiammeggiante gioiello tulliano eseguito
in maniera trascinante con Clive Bunker e Franco Taulino ed il basso perfetto di Iacopo Gobbato. L'esecuzione di
Lincoln and friends era ricca di affascinanti passaggi strumentali colmi di eccelsi giochi musicali che danzavano
maestosi e si cullavano dolcemente felici sulle righe del pentagramma per giungere sino a noi, nei più segreti
scrigni del nostro cuore, con la trascendente luminosa bellezza lirica ed epica delle eccelse note di Bourée
o Aqualung.
Non so che aggettivi usare per definire l'esecuzione di Mick Abrahams alla chitarra elettrica il quale ha invitato
i presenti ad antichi banchetti nuziali del rock-blues un suono dai colori caldi ed incantati, di microcosmi magici
proiettati in torrenti di note in trame sublimi intessute di geometrie bellissime ricco di espressioni dense di
splendide variopinte tonalità che sfociavano nelle straordinarie sfaccettature creative, ricche in immagini
travolte ed infuocate del blues più canonico; all'incomparabile basso del leggendario Glenn Cornick,ricco
di espressioni incantevoli, di sublimi tocchi magici, che echeggiavano sapienti in fastose e trionfali atmosfere
nei brani da lui eseguiti, traboccanti di note cesellate come gemme preziose di eccelsa costruzione fantastica,che
ti avvolgono in quel sfolgorante variopinto e maestoso affresco sonoro quale è Bourée, alla micidiale
batteria infine il mitico Clive Bunker con la sua impressionante e sapiente classe nel percuotere i tamburi sempre
più forte come un uragano, che esplode improvvisamente nell'assolo di Dharma For One Live version (come
egli mi confermerà poi nel suo camerino) mentre le infuocate tonalità percussive pulsano dirompenti,
si arrestano e poi riesplodono nuovamente impressionanti regalandoci nella loro eccelsa costruzione incomparabile
e fastosa, innarrestabili fantastiche sognanti ed irripetibili emozioni; sino poi alla jam session finale,dei tre
miti viventi,indimenticabili leggende senza età, a ricordarci in un tripudio intenso di applausi che il
primo capitolo della storia dei TULL fatta di variopinti messaggi, di poetici sontuosi affreschi sonori,realizzati
in dirompenti orizzonti colorati che si infrangono in raffinati fasti antichi senza tempo era terminato.
Quanto era bella e carica di positiva atmosfera questa Convention e quanto era magnifico nel vero senso della parola
il popolo dei Tullians nel loro cuore, così come erano veri divertiti e splendidi nel loro animo anche i
cosiddetti"osservatori"che atmosfera piacevole quasi intima pregna di rindondante positività,
un comune senso di complicità e il desiderio di confrontarsi e la gioia della conversazione del comunicare
di persona le proprie emozioni personali sulla musica dei TULL ma anche delle proprie eperienze di vita personali
senza PC, senza telefonini, ma per il piacere di conversare intimamente insieme, con l'estrema consapevolezza di
ciò che nello stare assieme come punto estremo di aggregazione,ha contraddistinto la Convention di questo
anno, una magica misteriosa e piacevole atmosfera che prima ti sfiorava e poi ti avvolgeva,diversa da tutte le
altre emozioni provate nelle precedenti Convention la percezione assoluta e lucida che ciò che stava avvenendo
era qualcosa che rendeva unica la manifestazione, insomma l'intimo desiderio di stare assieme e comunicare quanto
si aveva nel cuore; questa è stata la vera essenza della Convention in tutto il suo splendore che io definisco
ormai la Convention "delle tinte predilette dell'animo", quale mirabile Convention ha avuto luogo sabato
27 Novembre 2004; unici punti negativi sempre a mio personale avviso, la scarsa quantità e qualità
di memorabilia, CDs, vinili e quanto altro si voglia sui JETHRO TULL esposta nello stand apposito, una vera delusione
per i collezionisti, di infimo interesse anche i premi della lotteria a differenza delle precedenti Convention,
fatta eccezione per i 20 biglietti che permettevano a chi li ha vinti di poter partecipare al Concerto ad invito
di Andrea Griminelli e Ian Anderson il 16 dicembre prossimo poi il nulla.....
Concludendo davvero grandiosa questa Convention oltre alla sublime musica dei JETHRO, mirabilmente eseguita dagli
artisti che si sono succeduti sul palco oltre alle grandi e leggendarie glorie di Abrahams, Cornick e Bunker, e
che dire di questi miti viventi, grazie anche a loro non solo per averci intrattenuti dilettandoci con la loro
incredibile affascinante tecnica musicale e le meravigliose composizioni di Anderson,ma per la loro squisita umanità,
per la loro ineguagliabile gentilezza, come dimenticare l'infinita cortesia di Abrahams, Cornick, Bunker, personalmente
non ho parole! Grazie ancora a voi!!!!
Desidero inoltre cogliere l'occasione di ringraziare per la loro ineffabile cortesia il grande Lincoln, Franco
Taulino l'amico di sempre, Massimo Chiodini veramente una splendida persona, ed infine il caro amico Aldo Tagliaferro
l'emblema stesso della Convention, puoi rimanere certo caro Presidente che questa Convention de Itullians 2004
non sarà archiviata nel libro dell'oblio, ma essa rimarrà in quello dei ricordi scolpita a grandi
lettere nel cuore e riposta nello scrigno del nostro animo perchè ha regalato a tutti i partecipanti lo
stato di grazia del desiderio di incontrarsi, dell'espressione più spontanea della voce dell'anima, pervasa
dalla grazia di un incantesimo, il bagliore esaltante di una luce immensa chiamata comunicabilità, che si
insinua nell'espressione dei nostri pensieri, assolute meditazioni nella folgorante intuizione interiore di ciò
e alla mirabile riflessione di far parte di quel poetico mondo de Itullians, vero inno alla gioia, autentico sontuoso
dono di questa magica Convention.
UN
FAN DELLA PLATEA
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