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LETTING YOU GO*? Tutti i miei sogni sono insicuri *E’ una delle prime composizioni di Anderson, risale probabilmente al 1966-67. Il testo è abbastanza banale, ma non privo di pathos, quasi che la colpa della separazione sia anche di chi viene abbandonato (“lasciarti andare”). **Ho lasciato per comodità la traduzione letterale. In realtà l’espressione ”in the sun” può significare anche, figurativamente, “tranquillamente”, “senza pensieri al mondo”. Più probabile, però, che il significato in questo caso sia quello più tipico dello slang sia inglese che americano, e cioè: “ubriaco fradicio”.
AEROPLANE* (AEROPLANO) Vola - fatto di carta e bastoncini - l'aeroplano. *L’unico “guizzo” è rappresentato dal desiderio di vivere in libertà, come un aereo di carta, che è però anche in balia del vento. Per il rest un’innocua canzoncina anni ‘60.
SUNSHINE DAY* (GIORNO DI SOLE) Mi sono svegliato stamattina per guardare quanto sono buffe le cose. Perché non possono più essere come erano appena ieri? Oh, rivoglio i miei giorni di sole Guardo le cose che un tempo erano mie con una tale disperazione. Perché le cose che dico cadono nel vuoto? Oh, rivoglio il mio giorno di sole La mia mente piange**: ridatemi i miei giorni migliori Dico le stesse cose di sempre, ma non sembrano più giuste. Perché questo mondo sembra una interminabile notte nera? Oh, ridatemi i miei giorni migliori. *Il testo è di Mick Abrahams. E si sente. La banalità regna sovrana. Sunhine Day, letteralmente “giorno di sole”, sta ovviamente per “tempibuoni, felici”. **Torna il verbo “cry” nella doppia accezione: piangere e gridare.
TO BE SAD IS A MAD WAY TO BE* (E' DA PAZZI ESSERE TRISTI) Non ho fatto altro che intontirmi *Blues decisamente banale: dal vivo Anderson cambiava persino le parole (basta ascoltare le due versioni del 9 gennaio ‘69 a Stoccolma), probabilmente non esiste una versione definitiva.
STORMY MONDAY BLUES* (LUNEDI' TEMPESTOSO) Dicevo: lo chiamano lunedì tempestoso Ma dicevo, martedì è come peggio non si potrebbe (2) Mercoledì è pieno di tristezza Dico che anche giovedì è, oh, è così brutto Ho detto, Dio Dio, non hai un po' di pietà Devi avere pietà per me. Ho cercato di trovare la mia donna Non me la porti a casa tu? Dicevo, lo chiamano lunedì nero *Un classico del blues, non c’è nulla da dire sul testo (tanto più che non è di Anderson), basato su una tipica iterazione temporale.
SO MUCH TROUBLE* (QUANTI PROBLEMI) La mia ragazza mi ha lasciato * Il testo, ovviamente, non è di Ian ma di Brownie McGhee. E’ l’apoteosi delle “sfighe” da blues compendiata in pochi versi. Nulla da aggiungere.
17* (17) Ricordo quando avevamo un mucchio di cose da fare - Avevamo 17 anni e il pasticcere ti colpiva Allora resta dove sei e tieni la testa fissa sulle solite cose. *In 17 si intravede l’Anderson migliore. Non si raccolgono molte testimonianze su questo pezzo, ma ritengo di poter dare un’interpretazione plausibile: Anderson si rivolge al solito Jeffrey per rimpiangere la giovinezza (ovvero quando ancora non si pensava cosa si farà da grandi) e chiedersi se valga la pena condurre la vita caotica di quel momento (siamo nel ‘69) . **In inglese “tu” e “voi” si dice allo stesso modo. Potrebbe essere, dunque, che ian si rivolga a tutti i membri della band. ma il riferimento alla pittura più in basso fa pensare che sia Jeffrey l’interlocutore. ***”To go round in cirlces”: letteralmente “andare in giro in cerchi”, e cioè non concludere nulla. Sulla parola “circle” che ricorre qui Anderson costruisce la metafora alla base della canzone: e cioè il cerchio come unità compiuta (un rtaggiungimento, uno scopo) ma anche claustrofobica, opposta ad una linea retta (aperta) che guarda avanti. ****Altro elemento riconducibile a Hammond Hammond: la “scusa” per non proseguire con i Jethro era la pittura.
LICK YOUR FINGERS CLEAN* (LECCATEVI BENE LE DITA) Ci vedremo alla Pesa**, Dimenticate di essere degli eletti E l'ostinato lavoratore sociale che intinge * E’ un testo decisamente complesso: la canzone è chiaramente in linea con il “credo” di Aqualung; si tratta, cioè, di un’invettiva contro l’ipocrisia religiosa nella quale la metafora scatologica prende il sopravvento. Tutto il testo si può leggere con doppi sensi non proprio raffinati, ma sufficientemente eleganti. ** “Weighing In” è quella che nella boxe si chiama “pesatura”: è una metafora per il giorno del giudizio in termini cristiani. *** Anderson (un po’ come Swift per chi ha dimestichezza con la letteratura inglese...) non rinuncia mai a qualche tono forte, che metta scandalosamente alla berlina la religione di facciata. Quello che va alla “pesatura” e che si tramanda di generazione in generazione finisce nel vaso da notte. E l’uomo si scopre solo polvere (“you mingle with the dust”). Si veda la Bibbia, Genesi III, 19. ****Chi è il soggetto? “He” non è scritto maiuscolo quindi non dovrebbe essere Dio, anche se questo avrebbe un senso, per quanto blasfemo. Potrebbe essere l’operaio della strofa successiva (sarà così in “Two Fingers” nella versione di Warchild).
TOMORROW WAS TODAY* (DOMANI ERA OGGI) e HARD-HEADED ENGLISH GENERAL* (IL GENERALE INGLESE TESTONE) Non sono riuscito, purtroppo,a trovare i testi completi di questi due brani. Ne ho trascritto una parte affidandomi ai bootleg del 1972, ma la qualità è insufficiente per capire esattamente tutte le parole. Qualcuno ne sa niente in proposito (magari attraverso Internet)? Per quel poco che può interessare la prima strofa di Tomorrow Was Today è sicuramente così (non mi sembra un grande inizio...): Luci d'argento lampeggiano |
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