Locandina -
Commento
Foto
Fulvio Bava -
Foto Athos
Enrile
LA
LOCANDINA
ITULLIANS HA PRESENTATO: |
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XII
ITULLIANS CONVENTION 2008
"40 YEARS OF JETHRO
TULL"
Sabato 18
Ottobre 2008
-
TEATRO COMUNALE DI ALESSANDRIA (ITALY)
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IAN ANDERSON
MICK ABRAHAMS - GLENN CORNICK - DAVE
PEGG
DAVID GOODIER -
BARRIEMORE BARLOW - JONATHAN NOYCE
GERRY CONWAY - JEFFREY HAMMOND-HAMMOND
BEGGAR'S FARM - O.A.K. - SOSSITY
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JEFFREY HAMMOND |
DAVID
GOODIER! |
BARRIE
BARLOW! |
GERRY CONWAY |
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GLENN CORNICK!!! |
DAVE PEGG |
IAN ANDERSON!!! |
MICK ABRAHAMS |
JONATHAN NOYCE |
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Mostra Rarittà di
ALESSANDRO
GAGLIONE
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WAZZA
KANAZZA
Official
Merchandising
Stand |
O.A.K. |
BEGGAR'S FARM |
SOSSITY |
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ITULLIANS - Italian Jethro Tull
Fan Club (foto sopra di Fulvio Bava)
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LEGGI LE
RECENSIONI SU NEWS E CONVENTION 2008!!! |
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PROGRAMMA |
Ore 15.30 -
Ore 16.00 -
Ore 18.00 -
Ore 21.00 -
DOVE -
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FOYER:
Apertura (stand, fan club stranieri,
tulliani vecchi e nuovi, mostra di
memorabilia, qualche Jethro di passaaggio)
SALA FERRERO: musica live e video. Sul
palco:
SOSSITY
- Dalla gran Bretagna il duo acustico di
Paul Forrest (con Marcie Schreier), il
mitico cantante dei Dayglo Pirates.
O.A.K.
- da Roma la tribute band di Jerry Cutillo
che festeggia 15 anni di carriera nel segno
dei Jethro Tull.
OSPITI A
SORPRESA
Chiusura prima parte. Nel foyer prosegue una
mostra unica di rarità dei Jethro Tull
organizzata da Alessandro Gaglione stand;
distribuzione programma della convention.
SALA GRANDE: Concerto serale
SOSSITY
(Paul Forrest & Marcie Schreier)
BEGGAR'S FARM
- La tribute band ufficiale italiana dei
Jethro Tull, guidata da
Franco Taulino,
in formazione allargata in concerto con Ian
Anderson, Mick Abrahams, Glenn Cornick, Dave
Pegg, Jonathan Noyce, Jerry Conway e Jeffrey
Hammond.
Tributo ai 40 anni di
THIS WAS (esecuzione
integrale).
Tributo ai 30 anni di
HEAVY HORSES
(esecuzione integrale)
E molto altro ancora...!
Il Teatro Comunale di Alessandria, in via
Savona, è a due passi dalla stazione e si
affaccia sulla grande piazza Garibaldi dove
ci sono i parcheggi.
Sono tutte poltrone, si vede molto bene da
qualsiasi posizione. Le poltronissime sono
molto poche...
E' COMPRESO ANCHE IL TOUR PROGRAM A
COLORI!!! |
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BIGLIETTI
& PRENOTAZIONI
Si consiglia vivamente tutti i Fans, nel
loro esclusivo interesse, di
approfittare del periodo di prevendita
riservata ai soci!!! |
COSTO PREVENDITA..............€ 5,00
POLTRONISSIME......................€
60,00
1°
SETTORE CENTRALE..........€ 45,00 1° SETTORE LATERALE..........€ 35,00 |
2°
SETTORE CENTRALE..........€ 30,00
1a
GALLERIA...............................€
30,00
2°
SETTORE LATERALE...........€ 25,00
2a
GALLERIA..............................€
20,00 |
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LA
PREVENDITA
RISERVATA AI
SOCI partirà lunedì 8/9
e terminerà
giovedì 18/9!!!
Condizione indispensabile per esercitare
la prelazione è aver pagato l'Iscrizione
Annuale di €
20,00. Chi non avesse già
pagato, può
farlo inviando i
20 € assieme
alla cifra dei biglietti.
Dal 20/9 è comunque possibile acquistare i
biglietti on line
direttamente al
Teatro
Comunale di Alessandria
ed al
Teatro Sociale di VALENZA.
------------------------------
ORARI
PREVENDITA PER ISCRITTI (IN RITARDO) E NON ISCRITTI A ITULLIANS
A
partire da sabato 20 settembre 2008 gli
orari della prevendita, c/o le
biglietterie del Comunale e del Sociale,
seguono esattamente quelli delle
proiezioni cinematografiche:
TEATRO COMUNALE DI ALESSANDRIA:
dal lunedì al sabato 20/22.30 - domenica
16/22.30
TEATRO
SOCIALE DI VALENZA: dal lunedì al
venerdì dalle 21.00 alle 22.30 - sabato
20/22.30 - domenica 16/22.30.
Entrambi i teatri osservano il giorno di
chiusura il mercoledì.
-----------------------------
ATTENZIONE!!! PRIMA
DI INVIARE I SOLDI TELEFONARE A
FRANCO TAULINO PER AVERE LA CONFERMA CHE
I POSTI SCELTI SIANO DISPONIBILI!!!
-----------------------------
I pagamenti possono essere effettuati con
vaglia postale intestato a:
Francesco Taulino c/o Tuttomusica , via
Savonarola 43 - 15100
Alessandria
oppure su conto corrente bancario alle
seguenti coordinate:
Credito Bergamasco filiale di Alessandria codice IBAN:
IT23D0333610400000000005592
intestato a Francesco Taulino
-----------------------------
Per accelerare
i tempi, una
volta fatto il
vaglia o il
bonifico,
sarebbe meglio spedire via fax una
copia del documento che
comprova il pagamento al n.
di fax 0131 1852295 oppure
via mail all'indirizzo
tuttomusica@fastwebnet.it. Per informazioni e chiarimenti
chiamare solo ed
esclusivamente
Franco Taulino al 335 5346152
(non Aldo
Tagliaferro che
quest'anno
si occuperà solo
dei contatti con gli artisti!).
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ITULLIANS - Italian Jethro Tull
Fan Club - Info & Pren. 335/5346152
(Franco)
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IL COMMENTO
- XII CONVENTION DE ITULLIANS -
Sabato 18
Ottobre 2008
- TEATRO
COMUNALE di ALESSANDRIA (ITALY) |
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Si ringraziano sin d'ora i Tullreporters
intervenuti alla manifestazione!!
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PER TUTTI I
FAN DEI JETHRO TULL LA CONVENTION DI ALESSANDRIA...ERA
UN APPUNTAMENTO DA NON POTER MANCARE
Si ha sempre l’impressione che potrebbe essere l’ultima
occasione, anche se Ian Anderson
sta dando a tutti innumerevoli speranze che i limiti di
longevità artistica si possano dilatare sino ad arrivare
a confini insperati.
Per me era la seconda Convention dopo quella di Novi
Ligure, nel 2006, e in questi due anni ho avuto modo di
entrare un po’ più nell’intimo di questo mondo tulliano,
attraverso i miei scritti, attraverso il forum de ”
Itullians”, attraverso amicizie nate
spontanee e aventi come denominatore comune l’amore per
un particolare tipo di musica , che per quelli come me
ha il significato della colonna sonora generazionale.
Ora, a distanza di ventiquattrore, sono qui a chiedermi,
ancora stordito, che cosa mi rimane, che significato
generale posso dare a quanto vissuto per un giorno e
mezzo.
Il giudizio sulla riuscita di un evento simile può
trovare tante risposte, magari contrastanti, magari
piene di distinguo e di colori sfumati .
L’organizzazione è complicata e trovare consensi
assoluti credo sia missione impossibile, ma mi immagino
che chi ha diretto l’intero evento debba dare e darsi un
voto dopo aver valutato una serie di elementi che per
noi spettatori rimangono nascosti . Ci saranno bilanci
da far quadrare, problemi tecnici, incomprensioni,
piccole o grandi liti, e chi più ne ha più ne metta.
Ma per la maggior parte dei presenti l’importante era la
musica, l’atmosfera anomala, la ricerca di conferme, la
voglia di trovare degli amici.
Io ho passato ore indimenticabili e cercherò di
descrivere minuziosamente ciò che ho provato, certo che
non sia un argomento di interesse generale, ma
sicuramente apprezzabile (almeno negli intenti) per chi
era presente, e forse anche per chi non è riuscito ad
esserci, ma avrebbe voluto.
Proporrò aneddoti e considerazioni personali che, ci
tengo a sottolinearlo, non possono avere valore
assoluto, ma sono il frutto di uno stato d’animo che si
prova raramente…purtroppo. Soffermarmi sui dettagli
risulterà noioso per alcuni, ma voglio essere certo che
quando a distanza di tempo andrò a rileggere questo
resoconto, riproverò parte delle emozioni vissute.
INIZIO DA UNA CONSIDERAZIONE DI CARATTERE GENERALE
Ad un certo punto del concerto qualche spettatore ha
“spinto” per avere sul palco Ian, e Taulino ha ricordato
a tutti che la Convention era dei Jethro Tull(e non del
solo Anderson, aggiungo io). Ecco , mi sento di dire che
non è stata la kermesse di Ian Anderson.
LUI compare periodicamente nei
discorsi dei presenti, e se è vero che si parte dalle
critiche più disparate, che iniziano dalla musica e
dalla voce, per arrivare ad elementi personali, alla
fine arriva sempre l’assoluzione che sa tanto di
“giustificazione a prescindere”…lui è il
motivo per cui esiste questo nostro mondo tulliano.
Ma l’aria che ho respirato mi ha fatto pensare che il
tutto sopravviva per effetto delle ramificazioni di Ian,
che esista ormai una specie di soggetto che
si autoalimenta attraverso la passione e
l’impegno di tanta gente, e per quello che mi riguarda
sarei ugualmente un partecipante entusiasta della
prossima Convention, anche senza il RE in persona,
impegnato magari in un’altra parte del mondo, ma
sicuramente presente con lo spirito.
Ma andiamo con ordine e cronologicità.
LA PREPARAZIONE ALLA CONVENTION
I miei
concerti nascono molto tempo prima della vera data, sia
dal punto di vista emotivo che da quello organizzativo.
Per questa occasione avevo già messo in conto di non
poterci essere, ma col passare del tempo uno spiraglio
si è aperto e quindi avevo programmato la partenza per
la mattina del diciotto, con l’intento di pranzare con
tanti forumisti con cui ho rapporto quotidiano, senza
peraltro aver mai avuto l’occasione di incontrare.
Venerdì mattina (venerdì diciassette, ma la
superstizione è stata messa da parte), colto da raptus
improvviso, decido di essere ad Alessandria già alla
sera, per poter incontrare chi parte da lontano e
obbligatoriamente deve arrivare con anticipo.
In pochi minuti prenoto un hotel in città, non prima di
aver informato (eufemismo che nasconde i verbi più
disparati) la mia paziente moglie che capisce il mio
picco di pazzia tulliana.
Arrivo ad Alessandria nel tardo pomeriggio. Dista
quarantacinque minuti da casa mia, ma realizzo che non
l’ho mai visitata.
Mi metto in contatto con Eddy (
Lifeisalongsong) , administrator del forum,
che da Trieste arriva con parte della famiglia.
Ovviamente è presente la figlia Emma (Fallen
Angel Scarlet) creatrice materiale dello
spazio messo a disposizione dal webmaster del sito,
oltre alla moglie Emanuela.
Ci ritroviamo davanti all’Hotel Europa dove la colonia
romana ha preso posizione. Ci sono diversi gruppi
davanti all’entrata e supponiamo che siano li per lo
stesso motivo.
L’impasse si interrompe quando una faccia conosciuta,
legata ad un nome mitico nell’ambiente, ci viene
incontro.
E’ Aldo Pancotti, ovvero Wazza Kanazza,
che ci saluta e ci accompagna verso il resto della
truppa da lui organizzata e condotta sino ad
Alessandria.
Ciò che segue, come altre cose che racconterò, è a
beneficio di occasionali lettori, non frequentatori
dell’ambiente, e capisco che per gli introdotti, leggere
mie note su personaggi conosciuti come W.K. , possa
sembrare inopportuno, ma nella veste di cronista
dell’evento preferisco registrare anche il superfluo.
Aldo è una persona super conosciuta nell’ambiente,
cultore della musica dei Jethro e non solo, e possessore
di rarità musicali.
E’ lui che ha regalato a Ian Anderson 160 DVD che
ripercorrono la storia di questo gruppo, materiale che
era forse inedito anche per Ian.
Sulle sue spalle anche responsabilità organizzative e
gestione del merchandise, nonché l’ideazione delle
grafiche di alcune magliette che si trasformano poi ,
con l’andare del tempo, in oggetti di culto.
E’ la prima volta che gli parlo direttamente, anche se
ci siamo spesso scritti, e credo che la raccolta dei
suoi aneddoti e delle vicende musicali da lui vissute,
potrebbero formare un libro di considerevoli dimensioni.
“Aldo, ma quando mi concederai
un’intervista?”.
La sua simpatia colpisce immediatamente e la sua
conoscenza resterà per me uno dei momenti più piacevoli
della Convention.
Ci presenta agli altri , iniziando dalla moglie Gemma,
che dice di aver conosciuto attraverso CIAO 2001 (e già
questo sarebbe argomento da approfondire, senza volere
scavare nel privato).
Passando da mano a mano scopro che qualcuno mi conosce
(“ah..il blog di Athos!!!”)
, e trovo “Tundra-Fra” , con cui
avevo dialogato sul doppio forum , Jethro e Finardi.
Sembra un reunion di amici e la conclusione ideale è la
cena, prenotata da Eddy, in una trattoria da ricordare.
Il gruppo romano si sposta con un pulmino, all’interno
del quale si trovano alcuni protagonisti on stage della
giornata successiva.
Sto parlando del gruppo degli OAK,
che conoscevo solo di nome e fama, ma che
rappresenteranno a consuntivo una felicissima sorpresa.
E’ una cena allegra, fatta di battute e divertimento,
con qualche aneddoto di Wazza e qualche timido canto
stimolato da un fisarmonicista che si aggira tra i
tavoli.
Jose’, dei Tullianos
(colonia spagnola) ci offre una bottiglia
per celebrare il suo compleanno.
La serata è un buon antipasto, in attesa del pranzo e
della cena del sabato.
Ma quali sono gli ingredienti della Convention? Quali
gli artisti?
Vediamo l’elenco.
IL PROGRAMMA
La giornata
inizia ufficialmente alle 15 .30 , con l’esposizione
delle rarità ed il merchandise.
Contemporaneamente , nella ridotta sala Ferrero (forse
200 posti?) si parte con le cover band:
Sossity e OAK , con vari ospiti.
Per la serata è
prevista l’apertura dei Beggar’s Farm
a cui seguiranno le miscele più impensate che vedranno
come protagonisti, oltre ad alcuni artisti pomeridiani,
anche i seguenti Jethro D.O.C.: Ian Anderson
/ Mick Abrahams / Glenn
Cornick / Jeffrey
Hammond-Hammond (ma lui si presenterà
soltanto, senza suonare) / Barriemore Barlow
/ Dave Pegg / Gerry Conway
/ Jonathan Noyce /
David Goodier.
MA FACCIAMO UN PASSO INDIETRO
Sono le 9.45 , e dopo un breve giro nella downtown
qualcosa mi spinge verso l’entrata del teatro. Vedo un
po’ di movimento e riconosco alcuni romani della sera
prima .
”Armeggiano” attaccati ad un’auto, nel senso che aiutano
a scaricare del materiale.
La mercanzia trasportata è merce davvero rara, e cioè
una collezione incredibile di dischi, poster, immagini,
oggetti di ogni genere, legati ai Jethro.
Tutta roba da esporre e in parte vendere .
Sin qui tutto relativamente normale : esiste un
appassionato esasperato (non me ne voglia Alessandro, io
sono orgoglioso quando mi giudicano così) che propone i
suoi cimeli.
Ci salutiamo, come se ci conoscessimo, ma è la prima
volta che lo vedo.
La cosa strana è che Alessandro Gaglione,
lavora di fronte a me, e abita a 10 km da casa mia!!
Gli chiedo:”Ma come è possibile che non ci
conosciamo?”.
La Tullianite è
malattia contagiosa che tende a aggregare chi ne viene
colpito!! E se formassimo una colonna Savonese?
Il concetto si rafforza quando scoprirò più tardi che è
presente un altro savonese che contribuisce fattivamente
alla causa, Fulvio Bava,
fornitore di molte foto utilizzate nelle fanzine, e
anche lui mio dirimpettaio lavorativo. Da approfondire.
Mi intrufolo, anche se non è mia abitudine, e per
giustificare la mia presenza do una mano
nell’allestimento dei tavoli.
L’emozione aumenta. Si incrementa poi a dismisura quando
sento un flauto.
Mi affaccio dalle tende che sono in fondo alla sala
principale e vedo i musicisti in prova.
Tra loro Ian, che riesco minimamente a riprendere,
mentre dà disposizioni agli altri musicisti.
Incredibile poter fissare per sempre le prove di sua
maestà!!
Speriamo non mi chieda i diritti!
Arriva Wazza e compro subito la maglietta della
Convention, quella da lui ideata e realizzata da Glauco
Cartocci.
La indosso immediatamente, in sostituzione di quella
acquistata al concerto di Milano, ed è un vero atto di
coraggio.
Io acquisto t-shirt in occasione di ogni concerto, ma
poi non ritengo mai adeguato indossarle, e finiscono
appese nel mio garage fatto di cimeli, unitamente ai
biglietti di entrata ai concerti.
Ma stavolta sento un coinvolgimento particolare, e mi
lascio andare.
Da segnalare che l’acquisto della maglia da diritto al
poster ufficiale, ed è questo un bel ricordo .
A completamento una ricca brochure, molto esaustiva
dell’evento, annessa al biglietto di entrata.
Giro per il teatro e apro qualche porta di emergenza per
far entrare qualche amico.
E’ tutta gente che ne ha titolo, a mio avviso, persone
con cui ci si dirige nella sala prove degli OAK, la
stessa sala dove si esibiranno nel pomeriggio.
Le prove mi danno la misura della valenza di questi
artisti , ed assistiamo in religioso silenzio a ciò che
viene proposto.
Francamente mi sento molto “a casa mia” ed il tutto si
completa quando ci raggiungono altri forumisti che
conosco solo di nome, Damiano –McHeyre
e Giampiero-Hamrin (grazie per
il cd che mi hai portato).
La mattina vola e perdiamo la cognizione del tempo.
A ricordarci l’orario è il nostro stomaco che protesta e
così ci rifocilliamo in una pizzeria del centro.
Nell’occasione si aggiungono a noi Raffaella –Maga
Magò e consorte.
LO SPETTACOLO
POMERIDIANO
I primi ad
esibirsi sono i Sossity , un duo formato da
Paul Forrest , cantante e polistrumentista e
Marcie Schreier , cantante e
flautista .
Li ritroverò a tratti la sera, sul palco maggiore.
Paul ha la stessa mimica di Ian (tipico dei frontman
jetrocoverizzati), ma ha anche la stessa identica voce
(di un tempo) e questo , udite udite, non è l’estrema
ricerca della clonazione, perché quando parla, tra un
brano e l’altro, la voce è sempre quella, il timbro
sempre lo stesso.
Ascoltandolo a ora tarda, mentre cantava “Beggar’s Farm”
, ho provato a chiudere un attimo gli occhi, e sono
tornato indietro di molti anni.
E questa è solo una nota oggettiva, che non ha lo scopo
di affondare il coltello nella ferita già profonda.
A me sono piaciuti molto ed ho acquistato il loro
materiale per approfondire.
Viene poi il turno degli OAK, quelli di Roma, quelli
incontrati la sera prima.
In realtà le persone sul palco cambieranno con una certa
frequenza rispetto al gruppo dello start, per cui sarà
facile vedere il cambio alla chitarra, al basso, alla
voce e alla batteria.
Tra le tante persone che si sono avvicendate, nota di
rilievo per un Glenn Cornick
inguardabile, o guardabilissimo, a seconda dei punti di
vista, per effetto della sua cresta tricolore, e per
Barrie Barlow , un gigante con le
bacchette in mano.
Nei i vari mix , anche la presenza dei Sossity e di
Josè .
Ma la vera rivelazione, almeno per me che non lo
conoscevo, è Jerry Cutillo.
Da quindici anni guida questo gruppo che, da quanto
visto e sentito, non è solo “copiatore “ di altra musica
, ma anche propositore di grandi novità.
E’ anche l’unico che si può accostare pienamente a Ian,
nella ripetizione del ruolo, in quanto cantante,
chitarrista (balalaika compresa) e flautista.
The last but not the list, è un animale da palcoscenico
e si muove con spettacolarità e energia.
Ci propongono uno spettacolo completo, con balli,
travestimenti, musica e mimica da cabaret.
Un grande voto a questo gruppo, nessuno escluso,
compresa la piccola Isabel (sperando di non sbagliare
nome).
La set list è variegata, e comprende brani che non siamo
più abituati ad ascoltare dal vivo.
All’interno, una canzone scritta da Jerry, che non
sfigurerebbe in nessun album prog di musicisti più
affermati.
Ma la mia preferenza va a “My God”, ovvero il brano dei
J.T. che più amo, e che nell’occasione
presenta un fraseggio centrale di flauto che non avevo
mai sentito, davvero coinvolgente, probabilmente un
tocco personale di Jerry .
Io registro tutto il possibile, impegnato nella gestione
delle batterie della videocamera, sempre inadeguate, e
delle video cassette, sempre poche.
Arriviamo in un lampo alla fine (tre ore volate via in
un attimo) e guadagno il palco per qualche foto, mentre
Jerry mi impresta la sua balalaika per “regalarmi” un
tono da musicista.
Mi dirigo verso l’uscita e riesco a “carpire” due foto
storiche.
La prima è con Glenn Cornick. Ne ho già una scattata nel
2006 , ma questa con la testa variopinta è una
chicca(peccato che nella foto manca proprio la parte più
colorata).
Gli dico:”Glenn
ti ricordi? Mi hai concesso
un’intervista via mail. Sono Athos!”. “Ah
sì , facciamo una foto”, ma ovviamente è
solo una concessione gentile e non ha idea di chi io
sia. La seconda foto credo sia davvero da collezione,
perchè farsi fotografare con Jeffrey Hammond-Hammond
credo sia cosa rara, visto che non fa più parte del giro
musicale.
Il suo accompagnatore
lo vuole portare via, ma riesco a convincerlo, mentre
Jeffrey appare frastornato e sembra non capire cosa stia
accadendo e forse si domanda perché un padre di famiglia
cinquantenne debba pretendere cose così infantili. E’
l’ora della cena ma a noi basta un sandwich seduti al
bar annesso al teatro.
La gente aumenta a dismisura, ma riusciamo ad
incontrare altri amici senza volto, sino a quel momento:
Michele-Chea, Darked
Ages (suo figlio undicenne si innamora delle
mie spillette dei Jethro e con grande piacere gli chiedo
di sceglierne una), Michela,
Goacer, The Wistler
e sono sicuro di dimenticare qualcuno.
Non dimentico
Michelangelo - The Pied Piper,
appena arrivato dalla Toscana, con un dono per tutti
noi, un suo lavoro musicale che ad un primo ascolto (in
auto, sulla via del ritorno) mi pare di qualità. In ogni
caso il solo pensiero avuto è di per se rimarchevole.
Così come da tenere in considerazione la sua idea di
rivisitare i Jethro in veste rivoluzionaria.
Magari un Aqualung stile bossanova o Life is a Long Song
con accenti metallici.
Sembrano bizzarrie, ma ho ascoltato i demo e se è vero
che è un gioco, è altresì vero che è molto divertente e
nello spirito del “diamo i Tull alle masse”.
Rientriamo e prendiamo posto in platea, zona centrale,
quella da noi scelta.
Tutto gremito. Iniziano i Beggar’s ma
Taulino, in veste di organizzatore, lascia
spesso il posto agli ospiti e introduce i vari
cambiamenti.
Aldo Tagliaferro, il presidente
sempre molto indaffarato, sale sul palco tenendosi in
disparte, finendo poi per accentrarsi dietro richiesta
specifica. Racconta succintamente cosa verrà proposto ,
cosa sono stati i Jethro e cosa rappresentano ancora
oggi.
Lo spettacolo decolla.
Difficile raccontare dei Beggar’s, della loro bravura e
professionalità, perché esiste una base Beggar’s su cui
tutti ruotano, dai Sossity a Cutillo, da giovani
occupanti la sezione fiati, ai vari membri importanti. E
il risultato è sempre di qualità.
Un tuffo al cuore quando troviamo assieme sul palco
Cornick e Abrahams che duettano.
Un tuffo al cuore quando contemporaneamente troviamo
Barlow e Conway.
Un tuffo al cuore quando Pegg
imbraccia il mandolino e lo usa
in Jack Frost, spingendosi poi sino a Locomotive Breath,
nel bis.
Un tuffo al cuore quando vediamo Noyce e
Goodier (sì , anche l’ultimo arrivato sembra
ben amalgamato) che si danno il cambio accompagnando Ian.
L’aspetto tecnico, garantito dalla presenza di tanti
professionisti, viene superato da quello emotivo , a cui
non riesco a sottrarmi.
Trovo poco importante raccontare la scaletta e
descrivere i vari brani , anche se il dovere di cronaca
mi impone di evidenziare che per questo importante
anniversario è stato presentato “This Was” unitamente a
“Heawy Horses”, pezzi del repertorio classico , più una
rivisitazione degli anni ottanta.
Da brivido.
Ian è stato uno dei protagonisti, molto acclamato,
venerato, guardato a vista con estremo rispetto.
Ci sia aspetta sempre che compaia dal nulla e lui
puntualmente arriva (solo sul palco, per carità),
ringrazia e da l’impressione di sentirsi a casa sua .
Sempre mattatore, sempre grande musicista, sempre
trascinatore, sempre col collo proteso verso l’alto.
Dobbiamo solo ringraziare, ne sono convinto, non è
retorica.
Però ribadisco il concetto già espresso, evidenziando
che è solo il mio modestissimo parere: è la Convention
di tutti, non la sua.
Il bis arriva come sempre e Locomotive Breath non ci
coglie impreparati.
E’ fantastica l’immagine finale , con tutti i
protagonisti uniti e abbracciati nel salutare, una linea
che va da lato a lato e che occupa tutto il palco.
Peccato che mancasse Mike Abrahams.
Ci dirigiamo un po’
tristi verso l’uscita, nella speranza di un
prolungamento di serata.
Dave Pegg è già rosso in viso, e la birra che ha in mano
la dice lunga.
Provo a farmi fotografare e io e Eddy riusciamo
letteralmente ad incastrare la sua testa tra le nostre.
Sul suo doppio CD del 60esimo mi fa una dedica …da
collezione.
Ma non è finita, c’è Abrahams che si lascia immortalare
e anche con lui timbro il cartellino, come facevo da
adolescente.
Siamo ancora in attesa, ma non sappiamo di cosa.
La speranza non muore e ci dirigiamo sul retro del
teatro ritrovandoci direttamente sul palco (ma io me ne
sono accorto solo dopo un quarto d’ora).
Li c’e’ ancora movimento . Troviamo Andrea (che ci ha
indicato telefonicamente la strada) e dopo uno sguardo a
360 gradi vediamo altri protagonisti.
Ultima foto con Goodier, Barlow e un Noyce pieno di
bottiglie in mano, e poi è davvero finita.
Con una buona dose di tristezza ci congediamo ed Eddy mi
porta al parcheggio dove ci salutiamo un’ultima volta.
Emma –Fallen Angel Scarlet ci ha canzonato tutto il
tempo , cercando di farci sedere vicini per favorire la
nostra”pazzia”.
Si, forse non sono proprio nei miei centri se oggi mi
sono sentito un adolescente!
I MIEI VOTI
- Mike Abrhams
: l’unico “estero” che ci parla dal palco in italiano e
dichiara che l’Italia è la sua seconda patria.
Voto 9 per lo sforzo e la sua
dichiarazione di intenti.
- Michelangelo –The Pied Piper :
alla fine del concerto appare con il giubbotto a mo di
gonna. La sua giustificazione
è che si è rotta la cerniera dei pantaloni. Lo
accalappio per farmi scattare la foto con Abrahams, e
Michelone resta colpito dal gonnellino. Gli chiede :”Cosa
è quelo? Pechè hai quela
cosa davanti?” Pied è imbarazzato da
cotanto interessamento e farfuglia qualcosa mentre io
cerco di spiegare, ma quando ci allontaniamo il
chitarrista continua a dire(ridendo) :”schifoso,schifoso”.
Chissa’ che significato ha per lui!
Voto 10 a Michele per
l’interessamento e un bel 10 a Pied
che ha trovato uno sporco ma efficacie stratagemma per
far parlare di lui il primo chitarrista dei Tull.
“Lo
avresti mai pensato ad inizio anni settanta?”.
- Athos, ovvero me stesso:
una volta nei pressi di Pegg ho pensato anche io ad un
subdolo stratagemma per colpire la sua attenzione ,
usando un azzardo che poteva portare ad una reazione
negativa.
Avendo la stessa testa lucida (lui un po’ meno a dire il
vero) ho provato la carta della solidarietà e gli ho
detto:” Dave, please, we have the same head, can I
have a picture with you?” Fortunatamente la reazione
è stata positiva e lui ha attaccato la sua testa alla
mia (ed Eddy si è unito) ed ho ottenuto un altro
splendido ricordo.
Voto 9 a me per il coraggio e
10 a Pegg per aver capito che
abbiamo lo stesso talento musicale , ovvero la stessa
materia grigia contenuta in una testa priva di “hair”.
- Isabel (spero di nuovo di non
sbagliare):è la più piccola del gruppo (4-5 anni?) e
credo sia la figlia di Jerry. Si esibisce sul palco come
ballerina e soprattutto resiste alle fatiche della
giornata.
Voto 10 con lode.
- Wazza Kanazza: regala battute
a destra e a manca, e cerca il bandolo della matassa che
tende a sfuggire ogni cinque minuti. Alla fine perde
pure la pazienza , ma una Convention senza di lui non la
posso immaginare. Voto 9+
- Aldo Tagliaferro e
Franco Taulino: organizzano qualcosa
che resterà nella mia mente per sempre e questo vale ad
entrambi un bel 10.
- Jerry Cutillo :artista sotto
ogni punto di vista , 10 incondizionato
(anche se vorrei citare tutti i membri della sua band).
- Paul Forrest: 10
per aver saputo rubare la voce a Ian.
- Alessandro Gaglione :
10 per tutto ciò che possiede e per
il fatto di essere savonese.
- Fulvio Bava: 10
per le foto che mi manderà e anche lui per
essere savonese.
- I miei amici forumisti: senza
voto (nel senso che hanno superato i limiti
conosciuti), per tutto ciò che sanno
dare, chiedendo poco in cambio.
- Glenn Cornick : 10
e lodissimo per il look , rettifico, per il
coraggio dimostrato nell’adottare un simil
look.
- Dave Pegg : 10. In questi
luoghi dove il vino regna sovrano, Dave ha dato
dimostrazione di
come
una massiccia dose di birra possa far cambiare colore
velocemente, senza ricercare
tintarelle artificiali che durano ore. Guardandolo da vicino
forse ha esagerato con la dose, ma…suona da Dio.
-Il gruppo romano (quelli della
cena di venerdì): voto 10 per la
compattezza e la passione che li guida.
-Un bel voto largo largo a tutti i Jethro
, vecchi e nuovi, per il solo fatto di essere presenti
(che è diverso da essere “partecipanti”).
QUALCHE RAMMARICO
Il disco “This Was”, primo del gruppo , vedeva come
componenti, oltre ad Anderson, Abrahams, Cornick e
Bunker.
A ben vedere tre quarti di formazione erano presenti e
il disco è stato riproposto per intero.
Mi sarebbe piaciuto vederli suonare assieme, anche se le
voci relative alle incomprensioni sono circolate e non
tutte vedevano Ian come protagonista (anche questa è una
grande fatica organizzativa).
Non mi è dato di conoscere la verità e non sarebbe di
grande utilità conoscerla, ma rilevo che sarebbe stata
una performance unica.
Altra nota dolente , ma questo è un fatto personale, è
l’assenza di qualche amico , forumista e artista.
Sarebbe stata un’occasione per condividere un bel
momento, sarebbe stata un’occasione per ascoltare altri
grandi musicisti.
CONCLUSIONI E RIFLESSIONI
La mia oceanica descrizione è arrivata alla fine e una
riflessione è d’obbligo.
La musica è miracolosa.
Da tempo gioco sui concetti del tipo ”azzeramento delle
differenze”, “annullamento delle barriere
generazionali”, “medicina miracolosa” che rende tutti
uguali.
Ci sarebbe molta retorica in queste affermazioni , se
non fosse che abbiamo appena vissuto momenti di
condivisione assoluta, senza una conoscenza reale di
luoghi e persone, senza domandare niente di estremamente
personale, lasciandosi andare a comportamenti inusuali
e, per quanto mi riguarda, tornando per qualche ora
indietro nel tempo.
I problemi quotidiani, enormi per tutti, sono rimasti
per un attimo nel cassetto, e ci siamo “donati”, ci
siamo aperti , per lasciar entrare tutto il bene
possibile.
E se il bene si chiama musica non credo ci sia niente di
“sacrilego”, essendo la musica compagna di vita nostra,
di chi ci ha preceduto, e di chi verrà dopo di noi.
I teatrini che si inseriscono in questo contesto, sono
minima cosa rispetto al beneficio globale che ne deriva,
e sono convinto di aver partecipato a qualcosa che
resterà tra i momenti della vita da ricordare.
Questo mi riporta ai meriti di Ian Anderson.
Che ci sia o non ci sia ha poca importanza per me.
Lui ha creato tutto ciò che io e molti milioni di fan
desideravamo con forza.
Nella mia adolescenza ho cercato con forza di sostituire
i Jethro, di trovare alternative, di metterli in
discussione, per il solo gusto del nuovo.
Ho trovato tanti meravigliosi artisti che ascolto ancora
regolarmente, ma nessuno ha mai eguagliato LORO.
Tutto questo ha poco di ragionato , ma fa parte della
sfera istintiva.
Sono solito dire che quando ascolto un nuovo brano mi
bastano trenta secondi per sapere se lo cancellerò dalla
mente o se lo risentirò mille volte.
Ecco, i Jethro li ho risentiti miliardi di volte.
Grazie a tutti!
ATHOS ENRILE
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